AMBIENTI E INFRASTRUTTURE
Molto di quel che si può fare nelle tecnologie digitali e di rete dipende da come le si vive e le si pensa. Se le si intende come strumenti, eventualmente più duttili di quelli consueti, cambia poco nel modo di concepire e praticare l’educazione. Più produttivo è intenderle come le condizioni per la formazione di spazi dentro i quali vivere e concettualizzare le esperienze. Allora il modo di vedere e realizzare educazione assume prospettive diverse da quelle consuete. Che diventeranno ancora più significative se si rifletterà al fatto che le tecnologie digitali, così come quelle tipografiche nella tradizione scolastica classica, fungono da infrastrutture materiali e mentali per l’esercizio di tutte o quasi le azioni e transazioni culturali di livello. Di lì vengono importanti conseguenze sul rapporto fra autoeducazione ed educazione, fra sapere formale e sapere informale, fra apprendimento e insegnamento, fra esperienza individuale ed esperienza sociale, tra ordinamento disciplinare e convergenza di sapere su problemi. Tutte questioni che il digitale porta alla luce.
Video da correlare con l’articolo No, il convegno no! di Roberto Maragliano https://ltaonline.wordpress.com/2015/11/11/no-il-convegno-no/
Convegno “Tecnologie e ambienti di apprendimento: documentazione e prospettive” Genova 6 novembre 2015
GLI ISCRITTI AL TAVOLO:
APPARI PATRIZIA
ARENA ROSSANA
BELTRAMO GAIA
CARPANETO MIRIA
CAVANNA ALESSANDRO
DE MARCO ALESSANDRA
GORLA STEFANO
PIZZIRANI ROBERTA
QUATTROCCHI STEFANIA
Per un approfondimento delle tematiche che avremo modo di trattare rimando al blog del mio gruppo universitario e all’ebook scritto assieme a Mario Pireddu, Storia e pedagogia nei media, disponibile in tutte le librerie di rete.