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RomeCup 2013: precisazioni ed i ringraziamenti del direttore generale
Carissime/i,
alcune colleghe mi hanno chiesto se abbiamo vinto alla RomeCup 2013.
Colgo dunque l’occasione per precisare che il nostro istituto non partecipava alla gara dei robot (ovvero a quella che ha visto, in particolare, compete robot delle universita’ in giochi come calcio, sumo, … ) ma e’ stato selezionato, per il settimo anno consecutivo, come esempio di eccellenza per quanto riguarda la robotica educativa in Italia.
A questo proposito ci e’ stato messo a disposizione uno spazio espositivo e ci sono stati affidati due laboratori.
Qui la cronistoria di parte della documentazione relativa alla nostra partecipazione alla RomeCup, dalla prima edizione sino alla settima, ovvero a quella di questo anno scolastico
Documentazione a.s. 2006/2008
http://www.descrittiva.it/calip/0607/allestimento.htm
http://www.lticdonmilani.it/html/Robotica/2006-07/Convegno/4_5_07/immagine001.htm
Documentazione a.s. 2007/2008
http://www.descrittiva.it/calip/0708/Programma15Maggio2008.pdf
http://www.descrittiva.it/calip/0708/robocupULTIMO.pdf
http://www.descrittiva.it/calip/0708/video/romecup2008.wmv
Documentazione a.s. 2008/2009
http://www.descrittiva.it/calip/ProgrammaSeminarioCampidoglio.pdf
http://www.lticdonmilani.it/modules.php?op=modload&name=News&file=article&sid=61
Documentazione a.s. 2009/2010
http://blog.edidablog.it/blogs//index.php?blog=275&title=rome_cup_2010_ringraziamenti_da_latina&more=1&c=1&tb=1&pb=1
Documentazione a.s. 2010/2011
http://blog.edidablog.it/blogs//index.php?blog=275&title=romecup_2011&more=1&c=1&tb=1&pb=1
http://www.descrittiva.it/calip/1011/21_RomeCup2011_documentazione.pdf
Documentazione a.s. 2011/2012
http://www.lticdonmilani.it/modules.php?op=modload&name=News&file=article&sid=341
Documentazione a.s. 2012/2013
http://blog.edidablog.it/edidablog/segnidisegni/2013/03/20/
Aggiungo inoltre il ringraziamento che ci e’ giunto del direttore generale della Fondazione Mondo Digitale Mirta Michilli per aver partecipato alla RomeCup 2013. Buona serata, Linda
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Gentilissimi,
questa breve email per ringraziare tutti voi di aver partecipato alla Romecup2013, l’eccellenza della Robotica a Roma arricchendo la parte espositiva con la vostra eccellenza.
Il vostro entusiasmo e passione sono per noi della Fondazione motivo di continua ispirazione, e volontà a migliorare costantemente la nostra proposta di attività e percorsi educativi alle scuole.
La Romecup tornerà nel 2014.
Ringraziandovi ancora dell’attenzione che avete voluto riservarci, vi invio i miei migliori auguri di Buone Feste e colgo l’occasione per mandarvi un breve riepilogo della settima edizione: http://www.mondodigitale.org/news/2013/03/tutto-sulla-romecup
http://www.romecup.org/articoli/tutto-sulla-romecup
Mirta Michilli
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RomeCup 2013 nel numero di marzo della rivista lascuolapossibile.it
Il numero di marzo è in linea: all’interno il nostro resoconto sulla RomeCup 2013, l’eccellenza della robotica che abbiamo incontrato dal 20 al 22 marzo. La nostra rivista è stata media partner della 7° edizione della manifestazione organizzata da Fondazione Mondo Digitale:
Una kermesse che ha messo l’accento sulla prospettiva di sviluppo, di lavoro, di futuro per i nostri giovani, proprio nel settore della robotica. Inoltre abbiamo scoperto che il nostro Paese vanta storia e primati in questo settore tecnologico. Fantastico, due ottime notizie … in tempo di crisi! Non vi dico altro se non consigliarvi di sfogliare la rivista e curiosare tra video e foto e articoli.
Ma non solo di robotica parliamo in questo numero: abbiamo scelto di raccontarvi altre esperienze laboratoriali, meno tecnologiche ma sempre interessanti e “possibili” da riproporre. E poi gli articoli di Roberta Poli e Antonella Crasso che ci accompagnano invece in una riflessione più interiore, fondamentale nel nostro lavoro.
Buona lettura!
manuela rosci
leggi www.lascuolapossibile.it – http://www.sysformeditore.it/lascuolapossibile/marzo_2013/index.html
La festa del papa’ [scuola infanzia Latina]
Ecco la nostra poesia per la festa del papa’:
Papà, tu sei
il mio tesoro immenso,
il mare dove trovo tantissime cose
e tutto ciò che di più bello c’è al mondo.
Tu sei un asso che vince le battaglie,
l’ombra che mi segue sempre
anche nei momenti tristi.
Tu sei un sacco pieno di amore,
gioia, bontà ed affetto.
Ti voglio e ti vorrò sempre bene!
… e qui… le foto ricordo della cravatta dono …
http://www.kizoa.it/slideshow/d4192239k4263475o1/festa-del-papà
Festa del papà [scuola primaria G.Salesi Ancona -Ortopedia]
Arte terapia in ospedale
Maria Caterina Galati condivide con noi una poesia dedicata a tutti i papà
Al papà
Papà sei un tesoro
prezioso come l’’oro
sei buono,gentile generoso
come un angelo meraviglioso.
Sei un grana lavoratore
e anche il migliore
il tuo sorriso
mi fa star bene
come in un paradiso
Marco F. Classe V Atri (chirurgia)
Scuola in ospedale G. Salesi Ancona
Insegnante Maria Caterina Galati
Festa del Papa’ dal Niguarda
Filastrocca per Pinocchio [scuola primaria G.Salesi Ancona -Ortopedia]
Ecco la filastrocca che la collega Maria Caterina Galati ha condiviso con noi:
Pinocchio
Mi chiamo Pinocchio
son di legno,
per diventare bambino
è un impegno.
La scuola non mi piace,
perché di carattere son vivace.
Son birichino e
sono amico di Paperino,
se bambino diventerò,
felice per sempre sarò.
Lorenzo P. classe V Lorenzo T. 6/11/12
Scuola primaria G.Salesi Ancona [Ortopedia]
La balena e’ stata fatta con materiale da riciclo: i vassoi della mensa sono stati trasformati in mare; le stoffe creano pesci, i bottoni le conchiglie ecc.. Abbinata a questa attivita’ c’e’ una filastrocca di Pinocchio realizzata con un piccolo gruppo dell’ortopedia. Queste esperienze a volte servono per esorcizzare la paura del pre-ricovero o post-intervento. L’oggetto ricordo diventa positivo e arteterapia. Spesso I bambini scrivono filastrocche o brevi storielline. Maria Caterina Galati
Un pensiero per Soave Kids dalla scuola in ospedale S.Carlo di Milano
In questi giorni il reparto è stato piuttosto pieno e Stefano, un ragazzo ricoverato, ha portato allegria e gioco a tutti!
E’ un abile giocoliere e, oltre a destreggiarsi bene con le palline, ha portato l’occorrente per farle. Ha usato del miglio, un sacchetto da freezer e 2 palloncini. Ha riempito il sacchettino da freezer per un po’ con il miglio. Ha stretto bene e ha arrotolato la parte aperta del sacchetto formando un serpentello. Quindi ha preso un palloncino e vi ha inserito il sacchetto con il miglio. Ha tagliato il collo del palloncino e la parte lunga del sacchetto. Ha preso un secondo palloncino e ha inserito la pallina. Anche qui ha tagliato il collo del palloncino e voilà! Ecco la pallina da giocoliere fatta! Guardate che bravo!
Si è fatto aiutare nella preparazione da Matteo, un suo compagno di classe che ha trovato in reparto mentre faceva lo stage!! Che combinazione!!!
Dai bambini del San Carlo un caso saluto ed un pensiero per voi.
LA MIMOSA [scuola infanzia Latina]
LA MIMOSA (di Laura Marchetti)
Forte, come il tronco che sostiene la pianta,
ma fragile, come i suoi rami
ama la luce ed il sole,
E’ pronta a combattere con il vento
che scompiglia le sue foglie
i suoi pensieri,
supera gli inverni ed il gelo,
gentile e leggiadra,
non si spezza facilmente
Con le cure e con amore
diventa sempre più bella
Generosa, la mimosa
sempre pronta a donare a tutti
Orgogliosa, la mimosa
Rigogliosa a primavera
verde d’estate
e d’inverno brulla
La mimosa
non cerca trofei
la mimosa non lo sa
ma è una donna anche lei…
LA MIMOSA [scuola infanzia Latina]
Ecco le mimose dono della maestra Manuela e della tirocinante Angela
… e la nostra poesia … illustrata alla lavagna da Giulia
http://www.kizoa.it/slideshow/d4192262k6158795o1/mimose—lavagna
Festa della donna [auguri da Genova]
La Mimosa [scuola primaria G.Salesi Ancona -Ortopedia]
Arte terapia in ospedale
Maria Caterina Galati condivide con noi il calligramma “Mimosa”
http://www.descrittiva.it/calip/1213/Calligramma-mimosa.pdf
.. e questa poesia
A tutte le donne
Per te mamma
Tu sei un angelo della terra
E se non ci fossi tu il mondo
perderebbe la sua luce
così come la mimosa che fiorisce
e da colore al buio inverno,
dando inizio alla vita
se non ci fossi tu dolce “luce”mimosa
a dar colore
la nostra terra non sarebbe più luminosa.
Michele 8.
Scuola primaria Salesi Ancona Mc: Galati
8 marzo – Festa della Donna dal San Carlo
8 marzo e tutti i giorni
Thomas, un giovane volontario che viene ogni giorno in reparto, ha portato un augurio creato da lui: in questo periodo ci sono gli studenti dello stage con ben 9 ragazze. Per loro, per tutti noi e per tutti ecco il suo pensiero …
Buona festa della donna, che sia per ogni giorno!
Alessandra, Thomas e i pazienti del San Carlo
Lettera aperta ad un calciatore [scuola in ospedale Niguarda]
Lettera aperta dedicata a Billy Costacurta. Billy Costacurta, noto calciatore della Nazionale, presta la sua opera di volontariato come testimonial presso l’associazione ABIO che è attiva nel reparto di Pediatria della scuola in ospedale Niguarda. Eugenia
Caro Billy,
a scriverti è un 15enne che come te è appassionato di Calcio. Il Calcio regala emozioni che nessun altro sport potrebbe dare; hai la libertà di muoverti a piacere e ogni passo è una nuova esperienza, non si finisce mai di imparare!
Ora voglio raccontarti della mia disavventura nell’Ospedale Niguarda, dove ho trascorso ben 22 giorni di degenza e, dove purtroppo sono venuto a conoscenza di una malattia che mi accompagnerà per tutta la vita se non per un miracolo. Ed è proprio di questo miracolo che io voglio parlarti.
Sicuramente non sarò né il primo e neanche l’ultimo ad aver riscontrato questa malattia ma, sinceramente, il fatto che sarò soggetto a qualcosa di brutto quando meno me l’aspetto non mi conforta per niente, e il fatto ancora più brutto è che quando verrò colpito nuovamente dovrò, per un periodo, fare a meno dell’attività sportiva. Il mio sogno è divenire calciatore e non è certo così che lo diverrò, i lunghi periodi di pausa mi danneggeranno e io non posso sopportarlo. Io spero e credo in un progresso da parte del settore della “SALUTE”, come si suole dire: ”La salute al primo posto”. Oggigiorno, il progresso sta nelle teste di tutti, e sarebbe confortante poter sapere che sta anche in quelle dei medici, dottori o quant’altro. Sarebbe bello, un giorno, alzarsi e poter sapere che non sei più un soggetto con una malattia cronica ma invece, un soggetto che potrà guarire. Forse sogno troppo ma non penso che questo sia sbagliato… In Ospedale mi hanno parlato molto bene di te e, parlando schiettamente ci sono poche persone che si prestano a dare ascolto e magari anche a comprenderti. Spero che tu ci riesca!
“Sognare, sognare e sognare, non smettere di sognare”, queste sono le tue parole!
Con affetto, Dino!
Il Calcio??? “ La mia passione” [scuola in ospedale Niguarda Milano]
“Entrare in campo, sotto la luce dei riflettori e, sentirsi acclamati ed incitati alla pronuncia del proprio nome, è davvero emozionante. Giocare per la propria nazione, rappresentarla ed abbagliarla lo è ancor di più. Il Calcio è emozione, spettacolo, PASSIONE!“
Circa cinque anni fa, all’età di dieci anni, iniziai a frequentare l’oratorio per sfogarmi un po’, poiché non mi piaceva affatto l’idea di starmene a casa seduto davanti al solito computer, a perdere del tempo inutile. Pensai dunque, di poter adoperare il mio tempo libero in modo, per me, ben più entusiasmante attraverso il Calcio, in compagnia dei miei amici. Iniziai così a dare i miei primi calci ad un pallone e ciò nonostante, sorgeva in me il dubbio, pur conoscendo oramai da tempo i miei amici, di essere inferiore a loro, poiché non avevo ancora, una buona capacità nel calciare il pallone. A dir la verità, nessuno è mai venuto ad aiutarmi, ad allenarmi o quanto meno a darmi delle lezioni calcistiche ma, ho sempre avuto il coraggio e la giusta determinazione per osservare e mettere in atto. Mi limitavo a provare e riprovare, fino a quando ero certo di aver raggiunto la piena conoscenza rispetto ad un determinato esercizio. In poco tempo, riuscii ad acquisire una buona capacità ed una tecnica notevole e, sviluppandola ottenni risultati sempre più gratificanti. Il mio modello di ispirazione era ed è Lionel Messi; sin dal suo esordio mi aveva colpito il suo stile, la sua tecnica e, la sua intelligenza calcistica.
Ho sempre desiderato essere un personaggio noto, non per la fama e la bella vita ma, per il semplice motivo che mi piacerebbe essere ricordato come un bravo ragazzo che ha trasmesso tutto attraverso la sua passione. Mi piacerebbe diventare calciatore proprio per questo, per lasciare un segno indelebile nella storia del Calcio, per trasmettere ispirazione a quelli che mi succederanno seguendo le mie orme, a tutti gli appassionati di Calcio e, a tutti quelli che credono nei propri sogni. In fondo, siamo solo noi, come esseri umani, a voler giustificare i nostri mezzi e le nostre mete e, a dare un significato ad una vita impaginata con anni e anni che non vorremmo mai smettere di leggere. Forse le generazioni future potrebbero ricordarmi come un potenziale rivale o come il loro idolo o, come qualcuno dal quale prendere esempio.
“ Il Calcio è emozione, spettacolo e PASSIONE! “
Cataldo detto (Dino) 15 anni
Per Dino e per Soave Kids [scuola infanzia Latina]
Caro Dino,
grazie per aver condiviso con noi i tuoi desideri e la passione per il calcio!
Ecco ora per te ed per tutto il gruppo Soave Kids Interactive Learning Sites for Education un sito dove puoi trovare tanti giochi didattici per tutte le discipline http://interactivesites.weebly.com/index.html
Un abbraccio forte da Latina e… facci avere presto tue notizie. Linda
Un pensiero per Dino e per Soave Kids [scuola infanzia e primaria Latina]
Carissime/i, oggi sono venuti a trovarci in classe Cristian, Evelin e Gabriele della classe terza scuola primaria… e ci hanno regalato questo racconto per voi tutte/i.
Il cane ed il gatto
Fiaba inventata da Evelin, Gabriele e Cristian per la sezione B della scuola dell’infanzia, per Dino e per tutto il gruppo Soave Kids
Tanti tanti anni fa c’era una casa, abitata da un cane ed un gatto. Loro si odiavano tanto e mangiavano poco. Un giorno, proprio in un preciso momento, apparve una piccola fatina che chiese: “Perché litigate?”
Il cane disse: “Perché lui, il gatto, mi graffia”.
Ed il gatto: “Lui, il cane, abbaia troppo non posso dormire!”
La fatina ci pensò un po’ e poi disse: “Ho trovato la soluzione”.
“Quale?” domandarono i due animaletti.
“Essere amici e volersi bene!”
“Hai proprio ragione!” risposero il cane ed il gatto che da quel giorno diventarono amici e vissero per sempre felici e contenti.
Un pensiero per Dino e per Soave Kids [scuola primaria Latina]
La sfida dei nativi digitali su Education 2.0
Ecco on line su Education 2.0 lo speciale La sfida dei nativi digitali di Arturo Marcello Allega Dirigente scolastico dell’ITIS “Giovanni XXIII” di Roma e Paolo Ferri Professore associato di Tecnologie didattiche e Teoria e tecnica dei nuovi media, Universita’ degli Studi Milano Bicocca.
Ed al suo interno i contributi di: Arturo Marcello Allega – Paolo Beneventi – D’Alonzo Di Antonio Falini – Anna Dall’Acqua – Franco De Anna – Liborio Dibattista e Francesca Morgese – Fabrizio Emer – Paolo Ferri – Linda Giannini – Carlo Infante – Francesco Macrì – Veronica Mobilio – Bruno Nati – Carlo Nati – Gabriella Paolini – Filomena Rocca – Maurizio Tiriticco – Guglielmo Trentin – Andrea Turchi – Anna Verde
http://www.educationduepuntozero.it/Tecnologie-e-ambienti-di-apprendimento/2013/03/img/allega_ferri_all1.pdf
Il canzoniere su Education 2.0
Un lavoro della Scuola in Ospedale Niguarda e San Carlo di Milano
http://www.educationduepuntozero.it/community/canzoniere-4064008573.shtml
Questo libretto è realizzato con la collaborazione dei bambini del reparto di Pediatria del Niguarda (rif. Eugenia Curti) e del reparto di Pediatria del San Carlo (rif. Alessandra Guanzani) di Milano. Abbiamo pensato di raccogliere testi inventati di canzoni, poiché i giovani tutti amano la musica! Ci sono molti disegni realizzati dai bambini. Il piccolo libro lo abbiamo dedicato a Chiara, la nostra Chiara, la ricorderemo sempre. Il canzoniere è un lavoro piccolo di grande collaborazione e di cuore.
Da Facebook … i pensieri di Nikita [scuola primaria Latina]
Da Facebook
Maria Luisa Faccin: a proposito di Pinocchio, eccolo in un’ambientazione fantasy
Convegno all’ospedale San Carlo
Giovedi’ 21 febbraio 2013
Programma
- 9:00 -9:30 Saluti e introduzione della Direzione e del Reparto
- 9:30 10:30 Introduzione alla “comicoterapia” e presentazione del lavoro della Fondazione Aldo Garavaglia Dottor Sorriso ONLUS.
- 10:30 11:00 Workshop interattivo sul CLOWN (1ª parte)
- 11:00- 11:15 Pausa
- 11:30 12:00 Workshop interattivo sul CLOWN (2ª parte) e interventi liberi dei partecipanti.
- 12:00- 12:30 Domande e chiusura incontro
Convegno all’ospedale San Carlo
Carissima Linda e carissimi tutti, ecco le news sul convegno!
Il 21 febbraio 2013 , nonostante la copiosa nevicata che ha ricoperto le strade di Milano, abbiamo partecipato al II convegno sulla cownterapia organizzato dalla Regione Lombardia, dal Reparto di Pediatria del SAN CARLO, dalla scuola del reparto e dai super bravissimi clown di “Dottor Sorriso”!!!
Puà, Chuppa e il Direttore Scintilla ci hanno spiegato cos’è la clownterapia e come ci si deve avvicinare ai pazienti del reparto… e non solo. Attivano esperienze anche in case di famiglia e in Africa, presso comunità per insegnare loro come diventare clown. Più di 300 studenti e tantissimi professori hanno riempito la sala conferenze del San Carlo. Francesca è salita sul palco, anche i ragazzi e i professori, che hanno “suonato” e ballato ritmi coinvolgenti ! .. applauditi dagli studenti entusiasti!!
E’ stata un’esperienza arricchente e molto emozionante per tutti!
Grazie!!!
Gli studenti del Rebora di Rho, del Tenca di Milano e del Piero della Francesca di Melegnano e San Donato M.
Pensieri per il compleanno di Tiziano Ferro
Tiziano Ferro, nato a Latina e’ un cantante di fama internazionale che ha vissuto per lungo tempo proprio nel nostro quartiere. Dato che abbiamo saputo che tra qualche giorno sara’ il suo compleanno, abbiamo pensato di dedicargli alcuni disegni che sono stati realizzati alla lavagna e su fogli di carta avendo come sottofondo alcune delle sue molte canzoni
- Hai delle isole negli occhi
- Il regalo piuì grande
- La differenza tra me e te
- L’amore e’ una cosa semplice
- Per dirti ciao
- Rosso relativo
- Ti scattero’ una foto
http://www.kizoa.it/slideshow/d4102661k2759189o1/ferro—lavagna
http://www.kizoa.it/slideshow/d4102686k1046397o1/ferro—disegni
La risposta di Mario Lodi
Pensieri per Mario Lodi [scuola infanzia Latina sez. B Via Cilea]
Tanti auguri dalla sez. B di scuola dell’infanzia di Via Cilea e dalla maestre Linda Giannini – Manuela Macor – Annamaria Palumbo, da Mauro Toschi e dalla tirocinante Angela Dian
Pensieri per Mario Lodi [scuola infanzia Latina sez. C Via Cilea]
Le maestre Sara Franchin e Tina Mastrogiovanni dedicano a Mario Lodi, insieme a bambine/i della sez. C di Via Cilea, due maschere di Carnevale
Pensieri per Mario Lodi [scuola infanzia Latina sez. D Via Cilea]
Le maestre Antonietta Fluido e Francesca Montagna dedicano a Mario Lodi, insieme a bambine/i della sez. D di Via Cilea, due storie collegate al progetto Pinocchio 2.0
Pensieri per Mario Lodi [scuola infanzia Latina sez. B – E Via Cimarosa]
Tanti auguri dalla sez. B ed E di scuola dell’infanzia di Via Cimarosa
dalla maestre Daniela Baldisserri, Antonella Marullo Sabrina Sagnelli
Pensieri per Mario Lodi [scuola primaria Latina classe 1^ A-B-C-D]
Tanti auguri dalle classi 1^ A-B-C-D di scuola primaria e dalle maestre Nadia Battistiol, Tina Bisogno, Adriana De Cesare e Noemi Quadrozzi
Pensieri per Mario Lodi [scuola primaria Latina classe 2A]
Tanti auguri dalla classe 2^ A di scuola primaria e dalla maestre Annamaria Triunfo
Pensieri per Mario Lodi [scuola primaria Latina classe 3^B]
Tanti auguri dalla classe 3^ B di scuola primaria e dalla maestre Rossana Creo
Pensieri per Mario Lodi [scuola primaria Latina classe 3^C]
Tanti auguri dalla classe 3^ C di scuola primaria e dalla maestre Clara Nardecchia e Franca Rosalva Soscia
Il compleanno del Maestro Mario Lodi [1° Circolo – Sassari]
Tante storie di animali,
fantastiche ma anche reali,
Mario Lodi scriverà
a tutti i bambini della città.
Tra qualche giorno è il suo compleanno
e tutti in coro gli auguriamo
Buon Compleanno.
Canzonetta:
Mario Lodi
insieme agli animali
se manchi tu
se manchi tu
gli animali e noi
saremo tristi,
niente più favole e fiabe
tipo quella di Cipì.
Filastrocca per Mario Lodi
Tanti auguri a Mario Lodi
stai invecchiando in tutti i modi.
Tanti anni stan passando
e a cent’anni stai arrivando.
Ma sei sempre un gentiluomo,
e con le donne un galantuomo.
Auguri al Maestro da Pintadera
Il compleanno di Mario Lodi dalla scuola in ospedale Gaslini di Genova
Caro maestro Lodi,
ho letto il tuo libro “Il mistero del cane” e mi ha appassionato molto, anche perché mi piacciono tanto gli animali, (in particolare i cani). Spero che la mia mamma mi compri altri tuoi libri, perché mi piace molto come scrivi.
Ti faccio tanti auguri per i tuoi 91 anni.
Con affetto, Zoraide, scuola in ospedale Gaslini di Genova
Il compleanno di Mario Lodi dalla scuola in ospedale Gaslini di Genova
Gli auguri dalla maestre e dai bambini del Day Hospital Onco-ematologico del Gaslini di Genova
Il compleanno di Mario Lodi dalla scuola in ospedale Niguarda
Come ogni anno, con grande piacere ed emozione, ci accingiamo ad augurare al
nostro ” Grande Maestro” gli auguri più sentiti e sinceri di Buon Compleanno!
Eugenia
Il compleanno di Mario Lodi dalla scuola in ospedale S.Carlo di Milano
Carissimo Mario Lodi,
ecco per il tuo compleanno alcuni racconti
La giungla dei desideri
La leggenda narra di cinque ragazzi che si avventurarono in una giungla sconosciuta. I cinque ragazzi il giorno dopo scoprirono che in quella giungla vivevano tante specie di animali che erano scomparse per colpa di tre streghe malvagie: Pina, Abeta, Pioppa. La notte del giorno stesso uno dei cinque ragazzi si svegliò e andò in giro per la giungla e scoprì che in una caverna viveva una tigre che era rinchiusa in una gabbia magica fatta dalle streghe. Il ragazzo si avvicinò alla tigre e le chiese come mai non era scomparsa come gli altri animali e rispose raccontando che lei era una tigre che esaudiva desideri. Il ragazzo prese un sasso e spezzò la gabbia facendo sì che la tigre uscisse dalla gabbia. Il ragazzo le chiese di far tornare gli animali scomparsi nel nulla. Il giorno dopo i ragazzi con tutti gli animali andarono a sconfiggere le streghe. I ragazzi e gli animali sconfissero le streghe e la tigre le mandò nello spazio dove si gonfiarono come palloncini ed esplosero.
Autori: Claudio e Gianfranco
LA STORIA DI SANT’AMBROGIO, la mula e Corbetta.
Tanti anni fa Ambrogio si trovava a Roma e doveva arrivare a Milano entro il 7 dicembre, poiché era stato eletto Vescovo dai milanesi. Allora in una notte ha fatto e percorso magicamente Roma-Milano a dorso di una mula, di nome Betta. La notte era magica e anche la Betta era magica, però, povera Betta, pochi chilometri prima di arrivare a Milano, si accasciò a terra con le zampe larghe. Allora Ambrogio la incitava a continuare e le diceva in milanese:” Cur Betta! Cur!” , ma la povera mula non ce la faceva più! Allora i contadini uscirono dalle loro povere capanne, quasi delle stamberghe, riconobbero il loro futuro Vescovo, gli diedero pane secco, un po’ di latte e alla Betta del fieno. Ambrogio e la mula rifocillati, hanno ritrovato la forza per arrivare a Milano, dove Sant’Ambrogio poi verrà nominato Vescovo. A ricordo di quella notte magica, il luogo dove Sant’Ambrogio si era fermato, venne chiamato “Corbetta” da “Cur, Betta!” e i bambini di Milano nella notte tra il 6 e il 7 dicembre mettono fuori dalla porta o sul balcone un po’ di latte e un po’ di pane secco per Ambrogio e un po’ d’erba secca per la mula, così Sant’Ambrogio, rifocillandosi un po’, lascia un ricordino per ogni bambino.
Autori: Laura B. (10 anni) e la sua nonna Marisa.
I due cavalli innamorati
C’erano una volta due cavalli che si chiamavano Gino e Pino, un giorno i loro padroni li portarono a spasso e così i due cavalli incominciarono a conoscersi e diventarono amici. Un giorno però conobbero una cavalla femmina, ma sia Gino che Pino erano innamorati di quella cavalla di nome Anna. Anna aveva una criniera bionda,degli occhi azzurri ed era molto bella. Così un giorno i due cavalli scoprirono di essere entrambi innamorati della stessa cavalla e iniziarono a litigare, così decisero di andare dalla cavalla Anna per scoprire quale dei due cavalli amava. Chiesero ad Anna di incontrarsi nel bosco degli innamorati, ma quando Anna arrivò disse che non era innamorata di nessuno dei due, perché amava il cavallo Lorenzo. Alla fine i due cavalli fecero pace e giocarono allegramente per tutta la giornata. Anna si sposò con il cavallo Lorenzo e vissero tutti felici e contenti.
Anna (8 anni)
ed i disegni fatti da Noa, da Francesco e da Alessia per festeggiare il compleanno di Mario Lodi!
Buon Compleanno al grande Maestro!
Dai bambini dell’ospedale San Carlo di Milano.
Il compleanno di Mario Lodi dalla scuola in ospedale S.Carlo di Milano
Auguri anche dai ragazzi dell’Istituto Rebora di Rho, che sono stati in reparto per il tirocinio!
Federica, Giulia, Sara, Marco, Carlotta, Sara, Federico, Virginia.
Pensieri per Mario Lodi da Facebook [scuola primaria]
Tanti auguri maestro Mario!
Valentina Guastini ed i bambini della classe seconda di Santa Vittoria a Setri Levante (Genova)
La festa dell’Amore [scuola infanzia Latina]
Il nostro dono per la festa dell’Amore di quest’anno e’ un piatto di plastica firmato da bambine/i… completo di un grande cuore; quello che vedete qui sotto e’ stato realizzato da Celeste
Bambine/i hanno inoltre preparato dei biglietti colorati
http://www.kizoa.it/slideshow/d4059552k2634853o1/amore-2013—biglietto
… qui qualche dettaglio …
14 Febbraio … in Messico
Festa dell’amicizia in Messico!!!!!!!!!!
Fiesta de la amistad
Tanti auguri, Clara [Ist. Economico Turistico “Raffaele Piria”]
La festa dell’Amore [scuola primaria G.Salesi Ancona -Ortopedia]
Arte terapia in ospedale
Maria Caterina Galati condivide con noi:
Poesia “Imparare ad Amare”
http://www.descrittiva.it/calip/1213/Imparare-ad-Amare.pdf
Caligramma “Imparare ad Amare”
http://www.descrittiva.it/calip/1213/Caligramma-imparare-adAmare.pdf
Una nuova compagna di classe [scuola infanzia Latina]
Speciale Pinocchio 2.0 e le altre storie nell’editoriale di Luciano Corradini
Speciale Pinocchio 2.0 e le altre storie nell’editoriale di Luciano Corradini
http://www.educationduepuntozero.it/speciali/pdf/speciale_dicembre2012_2.pdf
INDICE
- La gratitudine, problema e soluzione dei rapporti fra padre e figlio in Pinocchio p. 3
- Baby-flash intervista di Carlo Nati a Betty Liotti, mamma 2.0, sviluppatrice di Learning Object p. 11
- Bambina e la fatina computerina di Virginia Defendi p. 12
- Che fatica essere Pinocchio! di Anna Letizia Galasso p. 13
- Costruisco un Sapientino… sulla storia di Pinocchio di Melania Matacena p. 14
- Dagli automi a Pinocchio 2.0: una rivalutazione in chiave didattica della saga dei non-nati di Immacolata Nappi p. 15
- È ancora attuale Pinocchio? di Carlo Ridolfi p. 17
- Geppetto, Pinocchio e i loro compagni di viaggio di Donatella Merlo p. 18
- Giocare e apprendere con le tecnologie di Linda Giannini p. 18
- Ripensando al Global Junior Challenge 2012 di Paolo Beneventi p. 20
- Global Junior Challenge, un premio per Pinocchio 2.0 di Linda Giannini p. 22
- La costituzione fa scuola a piccoli e grandi di Lucia Peloso p. 22
- La robotica nella mia tesina di terza media di Riccardo Pastore p. 24
- La scuola di Pinocchio? Un’ officina di libertà Intervista di Linda Giannini a Savino Roggia p. 24
- La trasformazione educativa in Pinocchio di Collodi di Virginia Defendi p. 25
- Le Fiabe Sonore di Fabio Bottaini p. 26
- Parlare a scuola di doping di Luigi Calcerano p. 27
- Pinocchio 2.0 e gli auguri dalla scuola in ospedale Niguarda di Milano di Eugenia Curti p. 28
- Pinocchio 2.0… e i tre inviati speciali di Emiliano Mele p. 28Pinocchio 3000 e il biovitalismo di Alberto Olivero p. 29
- Raccontare i robot 2011: al servizio degli umani di Immacolata Nappi p. 30
- Robotica e narrazione di Donatella Merlo p. 32
- Raccontare… in Braille di Immacolata Nappi p. 33
- Robotica Creativa in ospedale di Immacolata Nappi p. 34
- Tempeste e approdi, la recensione di Maurizio Tiriticco p. 36
- Trenta e più artisti per Pinocchio di Antonio Attini p. 37
Speciale Pinocchio 2.0 e la fiaba, alimento prezioso! di Maurizio Tiriticco
Pinocchio 2.0 e la fiaba, alimento prezioso! di Maurizio Tiriticco http://www.educationduepuntozero.it/speciali/pdf/speciale_dicembre2012_1.pdf
Questo speciale raccoglie storie, racconti e poesie che sino al 2012 sono state pubblicate su Education 2.0 e che sono riferite a Pinocchio 2.0. Il progetto, ideato e curato da Linda Giannini, ad ottobre 2012 ha ricevuto il premio del Presidente della Repubblica http://
www.educationduepuntozero.it/community/global-junior-challenge-premio-pinocchio-20-
4053393138.shtml che viene assegnato alle esperienze più innovative realizzate dalle scuole italiane. Nell’ambito di questo progetto è stato chiesto a mamme, papà, sorelle, fratelli, zie, zii, nonne e nonni, amici e scrittori di inventare brevi storie e poesie che poi sono state lette in classe dalle maestre e sono state illustrate da bambine/i e ragazze/i.
http://www.educationduepuntozero.it/racconti-ed-esperienze/pinocchio-20-fiaba-alimento-prezioso-4061872370.shtml
e la video intervista di Carlo Nati ad esso collegata
http://www.educationduepuntozero.it/Multimedia/2013/02/tiriticco_pinocchio_video.shtml
La favola, come e perché di Maurizio Tiriticco http://www.educationduepuntozero.it/racconti-ed-esperienze/favola-come-perche-4062283684.shtml
Se le condizioni economiche e socioculturali consentono al nuovo nato di alimentarsi correttamente, di fruire anche e soprattutto degli alimenti simbolici, delle parole a lui congeniali, quindi di ascoltare favole e di alimentare con queste il suo sviluppo intellettivo, il suo sviluppo “normale” è garantito! Ma, se mancano latte, pane e acqua, mancano anche le favole! E un mondo senza favole non è un mondo fatto per i bambini!
Pinocchio 2.0 su EduTech
Gentili Signori, abbiamo il piacere di presentarvi la newsletter N. 7 di Edu-Tech Weekly, il settimanale online di Edu-Tech Magazine. RIFLETTORI SULL’INIZIATIVA REALIZZATA NELL’AMBITO DEL PROGETTO “PINOCCHIO 2.0” C’era una volta una favola inventata * BREAKING NEWS: FATTI E PROTAGONISTI DAL 18 AL 24 FEBBRAIO La potete scaricare dal seguente link: http://www.tespi.net/EduTech/EDU250213.pdf
Cordiali Saluti EDU-TECH MAGAZINE
TESPI MEDIAGROUP
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Pinocchio 2.0 e le sue storie 2013
Nell’ambito del progetto Pinocchio 2.0 è stato chiesto a mamme, papà, sorelle, fratelli, zie, zii, nonne e nonni, amici di inventare brevi storie e poesie che poi vengono lette in classe dalle maestre ed illustrate da bambine e bambini della scuola dell’infanzia di Latina e da quelli che fanno parte della rete di progetto.
01 La storia inventata da Mastro Ticchio:
[Che cos’è la bellezza?]
http://www.kizoa.it/slideshow/d4052520k4416842o1/mastro-ticchio-01
Pinocchio 2.0 e le sue storie 2011 – 2012
Nell’ambito del progetto Pinocchio 2.0 è stato chiesto a mamme, papà, sorelle, fratelli, zie, zii, nonne e nonni, amici di inventare brevi storie e poesie che poi vengono lette in classe dalle maestre ed illustrate da bambine e bambini della scuola dell’infanzia di Latina e da quelli che fanno parte della rete di progetto.
01 La storia inventata da Veronica Sarappa, la mamma di Simone Fasolilli:
[ Trilly, Tippi e Pinocchio ]
02 La storia inventata da Caterina Poporogu, sorella di Jacopo:
[ Il pulcino PU-PU ]
03 La storia inventata da Tiziana Costa, madre di Emily Montagner:
[ La principessa delle fate ]
04 La storia inventata da Oumezzine Mnafek, madre di Noureddine Abichou:
[ Pinocchio nello spazio ]
05 La storia inventata da Tiziana Costa, madre di Emily Montagner:
[ L’incontentabile nanetta ]
06 La poesia inventata da Bruno Vello, docente di scuola secondaria di secondo grado dell’IPSIA “Gaslini-Meucci” di Genova:
[ Il robottino canterino ]
07 La storia inventata da Andrea Lepori, padre di Ilaria e Valentina:
[ Dal latte ai colori ]
08 La storia inventata da Gioconda Bartolotta e Marco Mele, genitori di Emiliano:
[ Un sogno a colori ]
09 La storia inventata da Alessia Fanelli, zia di Mattia Fabrizio Rosso:
[ Viaggio dei n??onni su Marte! ]
10 La storia inventata da Tiziana Costa, mamma di madre di Emily Montagner:
[ Billy, il pesciolino curiosone ]
11 La storia inventata da Luigi Dell’Aversana, classe 4B IC di Latina:
[ La casa volante ]
12 La storia inventata da Mimmo Martinucci, scrittore:
[ Sciscì e Sciosciò ]
13 La storia inventata da Mimmo Martinucci, scrittore:
[ La scopa della?? befana ]
14 La storia inventata da Denise Citro, mamma di Luca e di Marco Missio:
[ Il vestito incantato ]
15 La storia inventata da Lorenzo Solito e Arianna Torresin, genitori di Lorenzo:
[ Un furbacchione di ometto ]
16 La storia inventata da Giuseppe Fiori, narratore e saggista:
[ L’ombra di Grimm ]
17 La storia inventata da Gabriele Fasollini, e disegnata dal fratello Simone:
[ Scuitty il topo magico ]
18 La storia inventata da Stefano Spagnoli, classe IV B primaria:
[ La principessa Lady ]
19 La storia inventata da Tiziana Colella, mamma di Giulia Pasual:
[ Ricciolina ed il manto dell’amore ]
20 La storia inventata da Ilenia Cipolla, studentessa scuola secondaria di primo grado, classe II E:
[ La rana sorda ]
21 La storia inventata da Mattia Federici e Samuel Federici, studenti di scuola secondaria di primo grado classe I B e di scuola primaria, classe II A:
[ Sogno la vita come vorrei che fosse ]
22 La storia inventata da Fabrizio Zuffranieri, papà di Alessandro:
[ La piccola Favola della Piccola Stella ]
23 La poesia inventata da Mimmo Martinucci, scrittore:
[ I sogni dei bambini ]
24 La poesia inventata da Mimmo Martinucci, scrittore:
[ Nonni ]
25 La poesia inventata da scritta da Sofia della scuola in ospedale San Carlo di Milano:
[ La primavera ]
26 La poesia e i pensieri scritti dai ragazzi della scuola in ospedale San Carlo di Milano:
[ Il mio mondo, il pattinaggio e lo sport ]
27 Racconto scritto da Rebecca Perfetti, Giovanna Damiano, Francesco Schievano, Stefano Spagnoli della IV B della scuola primaria nell’istituto comprensivo don Milani di Latina:
[ Il mostro dell’oceano ]
28 Racconto di Sofia Mazza della B di scuola dell’infanzia dell’istituto comprensivo don Milani di Latina:
[ Tartaruga e robot ]
29 La storia inventata da Luigi Dell’Aversana, classe 5B IC don Milani di Latina:
[ Le olimpiadi di Paky ]
30 La storia inventata da Eugenia Curti, insegnante presso la scuola in ospedale Niguarda di Milano, reparto Pediatria “Rossini”:
[ Pinocchio in citta’ ]
31 La storia inventata da Anna Letizia Galasso, Laureata in Pedagogia con esperienza di insegnamento e metodo pedagogico di studio per ragazzi portatori di handicap e ragazzi caratteriali. Organizzatrice di eventi socio-culturali e pubblicazione di poesie.
[ Il polpo ballerino ]
32 Poesie inventate nella scuola in ospedale San Carlo di Milano
[ L’ospedale ]
33 “Gli abitanti del mare”, racconto animato della Scuola in ospedale Niguarda di Milano. Le parole di Eugenia Curti: “Ci piace immaginare che la fatina di Pinocchio, così come fanno le mamme, le nonne e le maestre, usasse raccontare al suo caro burattino delle storie per accompagnarlo dolcemente nelle braccia di Morfeo. Questa, scaturita dai disegni realizzati dai bambini e inventata da loro, poteva essere una di quelle. Buon ascolto!”.
[ Gli abitanti del mare ]
34 Le storie inventate da Gabriele Pannacci, classe 3a scuola primaria IC don Milani, Latina.
[ Il mio porcellino d’india – Maia – La mia prima avventura fantastica tra bosco, foresta e… ]
Ascolta l’avventura di Gabriele Pannacci
35 La storia inventata da Chiara Longoni, Scuola in Ospedale San Carlo di Milano
[ Una storia e’ per sempre: la magia del Mago ]
36 La storia inventata da Piero Faraone, Medico igienista con indirizzo microbiologico che opera nell’International Association of Sciences di Milano e nel Comitato Internazionale di Ricerca e di Studio dei Fattori dell’ambiente (CIFA).
[ La libertà delle rondini ]
37 Le storie inventate ed i pensieri di Ilenia Cipolla, Ilaria Lepori, Luigi Dell’Aversana, Gabriele Pannacci et al. alunni dell’I.C. “Don Milani” di Latina e della Scuola in ospedale “San Carlo” di Milano.
[ Pensieri e racconti per le feste ]
38 La storia inventata da Tiziana Costa, madre di Emily e Denise Montagner
[ La rivolta dei giocattoli ]
Dono di Carnevale [scuola infanzia – primaria di Latina]
Oggi sono venuti a trovarci in classe Evelin, Gabriele ed un loro compagno di classe. Questo il loro dono di Carnevale per noi e per voi tutte/i.
Linda
La storia del Carnevale e di Arlecchino
Tanto tempo fa, in un paesino, viveva un bambino di nome Arlecchino che era poverissimo. Un giorno ando’ a scuola senza il vestito di Carnevale. Tutti i suoi amici avevano un vestitino, tranne lui. Cosi’ il giorno prima di Carnevale i suoi compagni portarono un pezzo di stoffa colorata ad Arlecchino, La mamma di Arlecchino gli cui’ un bellissimo abito e finalmente Arlecchino ebbe il suo piu’ bel vestitino.
Filastrocca
Arlecchino, bel bambino, non aveva il vestitino; ogni bimbo gli ha donato un pezzetto colorato. E la mamma gli ha cucito un bellissimo vestito. E’ di tanti bei colori, come tanti sono i cuori, che han donato la letizia con un gesto di amicizia
CONCLUSIONE
Il Carnevale e’ una festa tradizionale.
Buon Carnevale, da Arlecchino
Per la sezione di scuola dell’infanzia sez. B da Evelin Graziani e Gabriele Pannacci
http://www.kizoa.it/slideshow/d4030669k7073682o1/arlecchino-2013
IL CARNEVALE DELLA III A [scuola primaria Latina]
IL CARNEVALE DELLA III A
Che gaia maschera!
Che allegra strombettata!
Da Robin Hood è vestito Gianmarco
E tira le frecce con l’arco
Cesare e Andrei tutti colorati
Vanno in giro squattrinati
Con Aurora molto carina
Mascherata da Colombina.
Samuel assomiglia a un pinguino,
invece è nero principino;
Valeria da majorette sfilerà
Per le vie della città
Riccardo è l’agente della CIA
Più misterioso che ci sia;
un pagliaccio burlone è Simone
perché suona in faccia a tutti il trombone.
Cristian si finge scienziato intelligente
Per fare il secchione davanti la gente
Gabriele travestito da mago
Si trasforma in drago
Samuele a Carnevale sembra un leone
Ma si sa che il Dottorone
Emanuele, eroe Lanterna Verde
Sempre in chiacchiere si perde:
balla il Can Can Gioia
e così non si annoia,
mentre Elena la spagnola
canta a ritmo “HOLA”;
si sveglia Zorro Gabriele dalla siesta
sentendo intorno a sé tanta fiesta.
Evelin da Musa, sempre ridente
Solo oggi sarà invadente;
anche Davis, lo scheletro scricchiolante,
per l’occasione farà un sorriso smagliante.
Karim da spider Man mascherato
Sarà da tutti coccolato.
Bella e vivace è Martina
Vestita da ballerina.
Da Principessa è vestita Valentina
Che fa gli scherzi con Colombina.
Sta male Camilla
Perciò beve tanta camomilla.
Katia e Anastasia non festeggiano Carnevale
Ma anche per loro ogni scherzo vale.
Carnevale ed i suoi primi disegni [scuola infanzia Latina]
Carissime/i,
cosa state organizzando per il Carnevale? Noi abbiamo iniziato a disegnare quale allegra mascherina per voi. Speriamo vi piacciano!
Fateci sapere :.)
Carnevale al SAN CARLO
Carissimi,
in reparto abbiamo fatto una piccola festa di carnevale. E’ venuta Barbara Fumagalli, insegnante di trucco a preparare i bambini e poi c’è stato il teatrino di ABIO con le marionette simpaticissime!
Poi ancora le chiacchiere della mamma di Ilaria e… alla festa c’erano tanti bambini! (Laura, Ilaria, Serena e Awad)
L’allegria.
Per essere allegri in ogni momento
della nostra vita,
dobbiamo pensare a
una ragazza o a un ragazzo
che ha aperto il cuore di chi è più debole e,
lo aiuta con le sue parole,
ad affrontare piccoli ostacoli
o problemi della vita, senza darne peso.
Allegria è scambiarsi le idee
facendo qualcosa che rende felice
sia la persona che le propone
che il più debole che le esegue,
addolcendo così
i dispiaceri della sua vita.
Marco G.
Cotillons robotici di Carnevale dal D.H.Onco-ematologico dell’Ospedale Pediatrico “G.Gaslini” di Genova
“PIN-OCCHIO” 1° Concorso internazionale d’illustrazione “Museo Luzzati” Tema: Pinocchio e il Viaggio
In occasione della mostra “PINOCCHIO – BIENNALE 2012” il Museo Luzzati indice “PIN-OCCHIO”, primo Concorso internazionale d’illustrazione “Museo Luzzati” sul tema “Pinocchio e il Viaggio”. Il concorso premierà le illustrazioni che meglio interpreteranno la storia di Pinocchio sotto il segno del viaggio, inteso in una delle innumerevoli accezioni: come atto di spostarsi da un luogo ad un altro, come itinerario immaginario, come ricerca interiore, come metafora della vita.
La partecipazione al tema del concorso “Pinocchio e il Viaggio” è individuale, gratuita e aperta a tutti gli illustratori italiani e stranieri. Le illustrazioni potranno essere realizzate in qualunque tecnica grafica, in bianco e nero o a colori su tavole di dimensioni massime cm 30 x 30 e dovranno essere spedite al Museo Luzzati entro il 30 marzo 2013.
Per le migliori opere saranno messi in palio:
1° premio in € 1200 con il contributo d Centro Latte Rapallo – Latte Tigullio
2° premio € 500 con il contributo di Centro Latte Rapallo – Latte Tigullio Latte Tigullio
3° premio: 1 valigetta in legno Faber-Castell da 120 matite colorate acquerellabili Albrecht Durer (valore €395)
Eventuali altri premi speciali – premio speciale Faber-Castell alla creatività (massimo n. 2): Faber-Castell astuccio Pitt Artist Pen con 48 colori (valore € 140)
Eventuali menzioni speciali (massimo n. 12): Faber-Castell Astuccio metallico con 50 acquerelli Albrecht Dürer (valore € 150)
Le opere vincitrici saranno inoltre esposte in occasione della mostra Pinocchio Biennale 2014. A discrezione della giuria potranno essere assegnati ulteriori riconoscimenti ed eventuali premi.
Il concorso è stato organizzato con il contributo di Compagnia di San Paolo, Centro Latte Rapallo – Latte Tigullio, Faber-Castell e la collaborazione dell’ Istituto di Linguistica Computazionale “Antonio Zampolli” – Consiglio Nazionale delle Ricerche
Le schede di partecipazione e il bando completo possono essere richiesti al Museo Luzzati scrivendo una mail a catalogazione@museoluzzati.it
Museo Luzzati a Porta Siberia, Area Porto Antico 6, 16128 Genova, tel. 0102530328
Open day IC don Milani di Latina
OPEN DAY
Istituto Comprensivo don Milani di Latina
scuola dell’infanzia – scuola primaria- scuola sec. di primo grado
in data 31 gennaio 2013
Mostra di cartelloni lungo le pareti
dei plessi di Via Cilea e di Via Cimarosa
Programma
Orario 9.30 – 10.30
Le famiglie che intendono iscrivere i propri figli al primo anno di scuola dell’infanzia avranno la possibilita’ di visitare
-
il plesso di Via Cilea (rivolgendosi alla coordinatrice di plesso Linda Giannini)
-
il plesso di Via Cimarosa (rivolgendosi alla coordinatrice di plesso Sabrina Sagnelli)
I collaboratori scolastici vigileranno sulla sicurezza dei Plessi controllando che le persone in visita siano effettivamente quelle che devono procedere alla prima iscrizione.
Orario 10.30 – 11.30
Bambine/i docenti e genitori
- delle sez. B di Via Cilea (ins. Giannini – Macor – Palumbo)
- della sez. A di Via Cimarosa (ins. De Massimi – Viola)
- della sez. C di Via Cimarosa (ins. Corrado – Di Fusco)
dell’infanzia avranno la possibilita’ di visitare le classi V di scuola primaria.
Docenti ed alunne/i delle classi V di scuola primaria presenteranno alcune attivita’ mediante la LIM; leggeranno le storie di Pinocchio 2.0; faranno vedere on line l’eBook Alice nel paese delle meraviglie.
Infine verranno donati a bambine/i cinquenni i gadget realizzati da alunne/i della scuola primaria
PAUSA PRANZO
Orario 15,00– 16.00
Docenti della scuola primaria, la referente dell’UFF. VII del MIUR e genitori incontreranno ragazze/i e docenti della scuola secondaria di primo grado e con loro faranno una visita guidata indicativamente ai seguenti spazi espositivi:
I genitori avranno inoltre la possibilita’ di avere un breve colloquio con i docenti che il prossimo anno scolastico inizieranno i nuovi cicli.
Orario 16,15 – 18.00 incontro nel teatro della scuola
partecipanti:
-
bambine/i della scuola dell’infanzia, primaria – ragazze/i della scuola secondaria di primo grado
-
famiglie degli alunni che gia’ frequentano il nostro istituto e quelli che intendono iscrivere da noi i propri figli
-
studenti che si sono diplomati nel nostro istituto
-
DS, Dsga, docenti, ATA e la referente dell’UFF. VII del MIUR
-
Assessore Sovrani; esponenti de’ I Quartieri connessi; ……..
-
Rappresentanti della stampa
Programma:
- saluti iniziali
-
breve prestazione della scuola, del pof e consegna del materiale informativo
-
proiezione di alcune attestazioni ricevute dall’istituto:
– Certificazione Ket di inglese
– eBook Alice nel paese delle meraviglie
– European Robotics Week
– Logo Parlo la tua lingua
– Giochi matematici della Bocconi
– premio Gaber
– Premio Presidente della Repubblica al progetto eTwinning Pinocchio 2.0
• interverranno per “Pinocchio 2.0” un gruppo di studenti del laboratorio di robotica delle classi III A e III C di scuola secondaria
• ritireranno le attestazioni per “Parlo la tua lingua” le alunne Prashila Colella (scuola dell’infanzia), Giorgia Bello (scuola primaria), Alessia Di Raimo (scuola secondaria di primo grado)
- presentazione della eventuale classe ad indirizzo musicale
- conclusione e saluti
[il programma] – [la locandina] -[gli inviti] – [gli stand]
![](http://www.descrittiva.it/calip/1213/Logo-OpenDay2013.jpg)
http://www.kizoa.it/slideshow/d3990258k3620292o1/open-day-2013
Open day IC don Milani di Latina
La presentazione proiettata durante l’incontro in plenaria
http://www.descrittiva.it/calip/1213/PRESENTAZIONE-OPEN-DAY.pdf
I disegni che hanno preso parte al concorso “Parlo la tua lingua”
I Care di Aleandro Baldi
I Care di Aleandro Baldi
Cari ragazzi sono qui, sono tornato,
chiamate tutti gli altri, suonate la campana,
oggi riapre la scuola di un povero curato,
un certo Don Milani mandato qui a Barbiana.
Anche se col tempo voi siete un po’ cambiati
ed i miei occhi non son più quelli di allora
e se le vostre ginocchia non sono più sbucciate,
stonati canteremo quella canzone ancora
I care, I care,
c’è bisogno che io abbia cura di te,
you care, you care,
c’è bisogno che tu abbia cura di me,
I care, I care
è solo un modo per dire che d’ amore ce n’è
un bisogno più forte, il più forte che c’è,
I care, I care, I care.
Apriamo quella porta, risistemiamo i banchi,
spolveriamo i quaderni, rileggiamo gli appunti,
forza miei giovani studenti dai capelli bianchi,
perché quello che conta è non darsi mai per vinti.
Il mondo è un po’ più ricco, la vita è sempre dura
e in questa catapecchia attaccata al monte Giovi
c’è ancora la canzone della nostra bocciatura
che insieme cantavamo per non sentirci soli
I care, I care,
c’è bisogno che io abbia cura di te,
you care, you care,
c’è bisogno che tu abbia cura di me,
I care, I care
e solo un modo per dire che d’ amore ce n’è
un bisogno più forte, il più forte che c’è,
I care, I care, I care.
Qui dove sono adesso non è così lontano,
non fosse per il fatto che mi mancate tanto,
Dio, pur di star con voi rinuncerei anche al perdono
e Dio lo capirebbe, di questo son convinto,
parola mia d’amore parola mia Lorenzo.
I care, i care,
c’è bisogno che io abbia cura di te,
you care, you care,
c’è bisogno che tu abbia cura di me,
ragazzi sono qui, sono tornato,
ma lo sapete bene che non sono mai partito
che non sono mai partito
I care I care, I care,
c’è bisogno che io abbia cura di te,
you care, you care,
c’è bisogno che tu abbia cura di me,
I care, I care, c’è bisogno che io abbia cura di te
Il tema “La Shoah” su Education 2.0
La Shoah
di Martina Di Perna, studentessa dell’IC don Milani di Latina
http://www.educationduepuntozero.it/community/shoah-4061528001.shtml
Adesso tocca a me, alle mie riflessioni. Io non trovo ancora le parole per esprimere tutto quello che provo. Mi vengono in mente quei tetri campi di concentramento; all’ingresso di Auschwitz c’era scritto “Il lavoro rende liberi”. Poi rivedo schiere di uomini e donne ridotti a scheletri nudi, spogliati dei loro vestiti e della loro dignità. Persone messe in fila, numeri tatuati sulla pelle come fanno alle bestie.
Grazie Linda!
La memoria storica ci fa difetto quando non siamo noi coinvolti in prima persona. Occorre invece essere sempre coscienti di quanto avvenuto per non ripetere piu’ gli stessi (o simili) errori. Ricordo che in un cinema vicino alla zona “Foce” di Genova una scritta diceva: “LA STORIA E’ QUELLA LEZIONE CHE L’UOMO NON IMPARA (o RICORDA) MAI ABBASTANZA”. Spero di aver citato correttamente, perche’ e’ tanto tempo che non passo da quelle parti di giorno e non getto lo sguardo verso quell’edificio (che cinema non e’ piu’).
Un abbraccio, Bruno (Genova)
Il negozio [scuola infanzia Latina]
Uno dei giochi preferiti da bambine/i della nostra classe e.. il negozio: comprano, vendono, fanno i conti, rimettono in ordine le scatole negli appositi contenitori e distinguono le monete dalle banconote.
Ecco la descrizione delle attivita’ attraverso alcuni disegni.
http://www.kizoa.it/slideshow/d3979901k4912058o1/il-negozio
eBook Il Piccolo Principe … in continuità …. [ IC don Milani Latina]
LE FOTO RICORDO DELL’INCONTRO DEL 28 MAGGIO 2013
http://www.kizoa.it/slideshow/d4632565k7348472o1/piccolo-principe-incontro
PROGRAMMA
continuita’ scuola dell’infanzia – scuola primaria
Evento: Il piccolo principe, una occasione per stare insieme
Luogo: le due classi quinte sez. A-B
Giorno: martedi’ 28 maggio 2013
Orario: dalle 9.30 alle 11.30
Classi coinvolte:
– quinta A-B di scuola primaria
– sez. B di scuola dell’infanzia di Via Cilea (bam. di 4 e 5 anni)
Ingresso aperto anche alle sezioni dei bambini di 4 e 5 anni di Via Cimarosa, previo accordi con le docenti Giannini, Sagnelli, Spirito e Veronesi
GIOCO DEGLI INDOVINELLI [carte di Dell’ Aversana Luigi]
5 A – alunni tutor: Chittano Thomas – D’Alessandro Angelo Pio – Tolfa Alessandro
5 B – alunni tutor: Ponziani Matteo – Ponzio Leonardo
PUZZLE
5 A – alunni tutor: Chianta Lorenzo – Di Antonio Serena – Tomei Samuel
5 B – alunni tutor: Femiano Cristian – Pezzuolo Nicolas Raul – Zorzetto Lorenzo
GIOCO DEI PERSONAGGI
5 A – alunni tutor: Angelino Alessio – Cerci Lavinia – Vitiello Flavio
5 B – alunni tutor: Falso Giorgia – Polese Davide – Porcelli Carlofrancesco
GIOCO DEI RACCOGLITORI DI STELLE
5 A – alunni tutor: Loreti Umberto – Pacini Antonio – Paone Federico – Petitti Daniele
5 B – alunni tutor: Colarossi Eleonora – Orsini Matteo – Perfetti Rebecca
IL RE NON E’ IN CASA
5 A – alunni tutor: Colangeli Lorenzo – Contestabile Gaia – Ionescu Stefano
5 B – alunni tutor: D’ Arienzo Eleonora – Schievano Francesco – Spagnoli Stefano
IL GIOCO DELLE AZIONI
5 A – alunni tutor: Carbone Andrea – Iaione Pietro – Marini Edoardo
5 B – alunni tutor: Damiano Giovanna – Incollingo Angelica – Moumni Abdennour
Fasolilli Gabriele – Ji Silvia
eBook Il Piccolo Principe … in itinere …. [ IC don Milani Latina]
Con le maestre e bambine/i delle classi 5^ A e 5^ B della scuola primaria, l’assistente Mauro e Raffaella e’ stato realizzato un eBook: Il Piccolo Principe.
Ecco che condivido con voi i materiali che costituiscono la sorpresa finale
Primo Libro
http://www.raffaellabilotta.it/ebook_piccolo_principe/index.html
Secondo Libro
http://www.raffaellabilotta.it/ebook_piccolo_principe/ebook2/index2.html
eBook realizzato da Linda Giannini
http://www.youblisher.com/p/623707-Il-Piccolo-Principe/
Buona visione, Linda
Gentile maestra Linda,questa mattina in classe abbiamo visto il nostro materiale che ha pubblicato e siamo rimasti molto contenti. Vorremmo decidere noi il disegno da utilizzare per la copertina e stiamo anche pensando di inserire dei giochi interattivi a conclusione di ogni capitolo. Le faremo avere al piu’ presto gli audio dei titoli e dei successivi capitoli . Grazie per la collaborazione sia a lei che a Raffaella
[ Il Piccolo Principe su Greta blu ]
Ho ufficialmente terminato l’e-book multimediale del “Piccolo Principe” … per i nostri piccoli principi dell’Istituto Comprensivo “Don Milani” di Latina …
Ciao Linda, i bambini hanno letto l’e-mail di Raffaella e, presi dall’entusiasmo, hanno pensato di realizzare una scatolina dipinta da loro nella quale poter conservare ognuno il proprio cd contenente l’e-book. Restiamo tutti in attesa di vedere il lavoro terminato . Un grazie a Raffaella da parte degli alunni.
A domani, Loredana
Gentile maestra Linda, abbiamo scritto una lettera per Raffaella.
La puoi gentilmente inviare ?
Il Piccolo Principe: capitolo 01 [ IC don Milani Latina]
Quando avevo sei anni, mentre leggevo un libro sulle foreste, vidi raffigurato un serpente boa che ingoiava un animale.
C’ era scritto:
-I boa ingoiano la loro preda tutta intera, senza masticarla. Dopo di che non riescono più a muoversi e dormono durante i sei mesi che la digestione richiede.
Meditai a lungo e feci il mio primo disegno.
Mostrai il disegno ai grandi, chiedendo loro se li spaventava , ma rispondevano:
-Spaventare? Perché mai uno deve essere spaventato da un cappello?
Il mio disegno non era un cappello, ma era un boa che digeriva un elefante, quindi feci un secondo disegno.
Bisogna sempre spiegarle le cose ai grandi. Quando lo mostravo agli adulti, questi mi rispondevano:
– Lascia perdere il disegno e comincia a studiare la geografia, la storia, la grammatica e l’ aritmetica.
Fu così che rinunciai a disegnare e scelsi un’ altra professione, cioè pilotare gli aeroplani.
Ho volato su quasi tutto il mondo, ma quando facevo vedere il mio disegno, tutte le persone mi rispondevano sempre:
– È un cappello.
E allora parlavo di golf, bridge, politica e cravatte e quelle persone erano contente di avere incontrato un uomo tanto sensibile.
Il Piccolo Principe: capitolo 02 [ IC don Milani Latina]
Un incontro inaspettato
Così ho trascorso la mia vita in modo solitario fino a sei anni fa quando feci, con il mio aeroplano, un incidente nel deserto del Sahara.
Si era rotto il motore e, dato che ero da solo, iniziai subito a riparare il guasto. Avevo acqua solo per una settimana.
Ero isolato come un marinaio in mezzo all’oceano su una zattera. Immaginate il mio stupore quando fui svegliato da una vocetta:
¬¬- Mi disegni una pecora ?
– Cosa ?
– Disegnami una pecora.
Balzai in piedi, mi strofinai gli occhi guardandomi intorno.
Vidi una personcina che mi esaminava con serietà.
In seguito feci il suo ritratto, ma il disegno non riuscì molto bene. La colpa non era mia. Con lo scoraggiamento che ebbi dai grandi quando avevo sei anni, non ho mai imparato a disegnare altro che serpenti boa dal di dentro o dal di fuori.
Rimasi stupito per quella improvvisa apparizione. Mi trovavo a mille miglia da qualunque abitazione, eppure il mio ometto non sembrava smarrito, né tramortito, né spaventato. Quando finalmente mi ripresi e potei parlare, gli domandai:
– Ma che cosa ci fai qui?
Egli però ripeté come se si trattasse di una cosa molto importante:
-Per piacere, disegnami una pecora …
Allora presi carta e penna stilografica, ma poi mi ricordai di aver studiato in particolare la geografia, la storia, l’aritmetica e la grammatica per cui gli dissi :
-Non so disegnare.
-Non importa. Disegnami una pecora…
Non avevo mai disegnato una pecora, allora feci l’unico disegno che sapevo fare: quello del boa dal di fuori.
Fui sorpreso di sentirmi rispondere:
-No, no, no! Non voglio l’elefante dentro al boa. Disegnami una pecora.
Feci il disegno. Lo guardò attentamente e poi disse:
-No questa pecora è malaticcia. Fammene un’ altra.
Allora feci un altro disegno. Il mio amico mi sorrise:
-Non è una pecora, è un ariete.
Rifeci il disegno, ma fu rifiutato di nuovo.
– Questa è troppo vecchia.
Questa volta la mia pazienza era esaurita. Feci un quarto disegno, dicendo:
– La pecora che volevi sta dentro questa cassetta.
Fui molto sorpreso di vederlo soddisfatto.
– Questa pecora avrà bisogno di tanta erba?
-Perché?
-Perché dove vivo io, tutto è piccolo…..
-Certamente ci sarà abbastanza erba per lei, la pecora è molto piccola.
In questo modo feci amicizia con il piccolo principe.
Il Piccolo Principe: capitolo 03 [ IC don Milani Latina]
Ci misi molto tempo a capire da dove venisse. Il piccolo principe mi riempiva di domande, ma non rispondeva mai alle mie. Comunque le sue domande a poco a poco mi avevano rivelato tutto di lui.
Quando vide il mio aeroplano disse:
– Che cos’è questa cosa?
– Non è una cosa! E’ un aeroplano, è il mio aeroplano.
Ero fiero di fargli sapere che volavo.
Allora urlò:
– Sei caduto dal cielo!
– Sì.
– Ah questa è buffa….
E il piccolo principe scoppiò a ridere. E riprese:
– Allora anche tu vieni dal cielo! Di quale pianeta sei?
E lo interrogai bruscamente.
– Allora vieni da un altro pianeta?
Lui non mi rispose. Girò la testa verso l’aeroplano.
– Su quello non puoi venire da molto lontano!
Si mise a pensare a lungo. Dalla tasca tirò fuori la pecora e si mise a pensare.
– Da dove vieni ometto? Dov’è la tua casa? Dove vuoi portare la mia pecora?
Rispose con un silenzio.
– La cassetta che mi hai dato le servirà da casa per la notte.
– Se sei buono ti do una corda e il paletto per legare la pecora di giorno.
– Legarla? Che buffa idea!
– Se non la leghi si perderà!
Il mio amico si mise a ridere:
– Ma dove vuoi che vada!
– Dappertutto!
Mi rispose il piccolo principe:
– Ma è talmente piccolo da me! Dritto davanti a sé non può andare molto lontano……
Il Piccolo Principe: 1,2,3 … giochiamo insieme [ IC don Milani Latina]
Il Piccolo Principe: capitolo 04 [ IC don Milani Latina]
Avevo capito che il suo pianeta era poco più grande di una casa. Sapevo che esistevano pianeti molto grandi a cui si è dato un nome e altri molto piccoli a cui si è dato un numero. Credo che il piccolo principe venisse dall’asteroide B 612 che è stato visto solo una volta al telescopio da un astronomo turco che però, al Congresso Internazionale di Astronomia, non fu preso sul serio a causa del costume. Per questo motivo un dittatore turco obbligò il suo popolo ad indossare dei vestiti europei. Lo stesso astronomo nel 1920 rifece la sua dimostrazione sull’avvistamento dell’ asteroide e questa volta tutti lo applaudirono.
I grandi amano le cifre. Infatti se parlate di un amico ai genitori, questi vi chiederanno :
– Quanti fratelli ha? Quanto guadagna suo padre? Quanti anni ha? Quanto pesa?
Così come se io spiego agli adulti:
– Ho visto una bella casa di mattoni rosa con dei fiori sui balconi. Loro non riescono ad immaginarla.
Ma se dico:
– Costa molti soldi.
Allora capiscono che è bella.
La prova che il piccolo principe esiste sta nel fatto che era bellissimo, che rideva e che voleva una pecora. Quando una persona desidera qualcosa, vuol dire che esiste. Ma gli adulti non si convincono.
Se voi dite invece:
– Il pianeta da cui viene è l’asteroide B 612.
Allora vi ascolteranno.
Gli adulti sono così, bisogna essere indulgenti con loro. I bambini se ne infischiano dei numeri.
Sono sei anni che il mio amico se ne è andato, per ricordarlo cerco di disegnarlo. Ho comprato dei colori, non è semplice riprendere a disegnare dopo tanti anni. Ora è difficile fare dei ritratti molto somiglianti, non so se ci riuscirò, ma ci provo e ci riprovo.
Il Piccolo Principe: capitolo 05 [ IC don Milani Latina]
Ogni giorno venivo a conoscere dei particolari sulla vita del piccolo principe. Il terzo giorno mi raccontò della tragedia dei baobab.
Anche questa volta mi interrogò su un grave dubbio:
– È proprio vero che le pecore mangiano gli arbusti?
– Sì, è vero.
– Oh, sono contento.
Non capivo perché gli interessasse così tanto, però lui continuò:
– Allora mangiano anche i baobab?
Feci capire al piccolo principe che i baobab non sono arbusti , ma alberi molto grandi. Poi osservò attentamente:
– I baobab prima di essere grandi cominciano con l’essere piccoli.
– È esatto! Ma perché vuoi che le tue pecore mangino i piccoli baobab?
– Si capisce!
Mi rispose come se si trattasse di una cosa evidente.
Dopo un po’ capii quale fosse il problema. Mi raccontò che sul suo pianeta c’ erano erbe buone ed erbe cattive.
-Se si tratta di un ramoscello inoffensivo si lascia germogliare, mentre se è un ramoscello cattivo lo si deve estirpare. Se un baobab non si elimina subito, ingombra tutto il pianeta e lo trapassa con le sue radici, fino a farlo esplodere.
Il piccolo principe raccontò di un essere pigro che aveva trascurato alcuni arbusti.
Quindi suggerisce:
NON RIMANDARE A DOMANI
CIO’
CHE PUOI FARE OGGI
Il Piccolo Principe: capitolo 06 [ IC don Milani Latina]
Il tramonto, una dolce consolazione
A poco a poco ho capito la vita malinconica del piccolo principe. Per molto tempo l’unica sua distrazione era stata la dolcezza dei tramonti.
Al mattino del quarto giorno mi disse:
-Mi piacciono tanto i tramonti. Andiamo a vederne uno.
-Ma bisogna aspettare…..
-Aspettare che cosa?
-Che il sole tramonti….
-Penso sempre di essere a casa mia! Sul mio piccolo pianeta basta spostare la sedia di qualche passo per poter guardare il crepuscolo ogni volta che vuoi. Una volta l’ho visto quarantatré volte! Ero molto triste quel giorno.
Il Piccolo Principe: 4,5,6 … giochiamo insieme [ IC don Milani Latina]
Il Piccolo Principe: capitolo 07 [ IC don Milani Latina]
Un tesoro da proteggere
Il quinto giorno scoprii un altro particolare della vita del piccolo principe.
Mi domandò:
– Una pecora se mangia gli arbusti, si ciba anche di fiori?
– Una pecora si sfama con tutto ciò che trova.
– Pure i fiori con le spine?
– Anche quelli con le spine.
– Allora a che cosa servono le spine?
Ma in quel momento ero occupato a cercare di svitare un bullone troppo stretto dal mio motore.
– Ehi! A cosa servono le spine?
Il piccolo principe non rinunciava mai a una domanda.
Irritato risposi:
– Le spine non servono a niente, i fiori ce l’hanno perché sono cattivi!
– Non ti credo !! I fiori sono deboli e ingenui ….
-Ma dai !! Ho dato una risposta a caso. Mi occupo di cose serie io!
– Tu parli come i grandi !
Era irritatissimo e muoveva al vento i suoi biondi capelli.
– Io conosco un pianeta su cui vive un signore di nome Chermisi che non ha mai odorato un fiore, non ha mai osservato una stella, non ha mai amato nessuno e ripeteva continuamente “Io sono un uomo serio!” Ma non è un uomo … è un fungo!!!
– Cosa?
– Un fungo!
Il piccolo principe era bianco di collera. Poi continuò:
– Io conosco un fiore unico al mondo che non esiste da nessuna parte e so che una pecora può distruggerlo di colpo, così un mattino senza rendersi conto di quello che fa … non è importante questo? Se qualcuno ama un fiore unico esemplare, basta questo a renderlo felice quando lo guarda. Ma se la pecora mangia il fiore, è come se per lui improvvisamente le stelle si spegnessero!
Si interruppe e scoppiò a piangere.
In quel momento non pensai più al martello, al mio bullone, alla sete e alla morte, perché sul mio pianeta Terra c’era un piccolo principe da consolare.
Lo presi tra le braccia e lo cullai dicendo:
– Il fiore che tu adori non è in pericolo…. Disegnerò una museruola per la tua pecora e una corazza per il tuo fiore.
Il Piccolo Principe: capitolo 08 [ IC don Milani Latina]
Un fiore speciale
Imparai ben presto a conoscere meglio questo fiore.
C’erano sempre stati sul pianeta del piccolo principe fiori molto semplici che al mattino apparivano tra l’erba e la sera si spegnevano. Ma questo invece, nato da un seme venuto chissà da dove, aveva fatto spuntare un ramoscello che non assomigliava a nessun altro. Il piccolo principe temeva fosse una strana specie di baobab. L’arbusto però cessò ben presto di crescere e cominciò a germogliare.
Il fiore stava preparando con cura i suoi colori, si vestiva lentamente, aggiustava i suoi petali ad uno ad uno. Non voleva uscire sgualcito come un papavero.
Voleva apparire nel pieno splendore della sua bellezza.
Eh sì, questo fiore era piuttosto vanitoso.
Dopo diversi giorni, all’alba, si mostrò e disse:
– Oh! Mi sveglio ora.
Il piccolo principe non riuscì a frenare la sua ammirazione.
– Come sei bello!
– Vero! E sono nato insieme al sole.
Il piccolo principe capì che il fiore non era molto modesto.
Il fiore aggiunse:
– Credo che sia l’ora del caffè e latte. Vorresti pensare a me?
Il piccolo principe prese un innaffiatoio di acqua fresca e gli servì la colazione.
Ben presto cominciò a tormentarlo con la sua vanità.
Un giorno il fiore gli disse:
– Ho orrore delle correnti d’aria…non avresti per caso un paravento?
– Come sei complicato!
– Alla sera mi metterai al riparo sotto una campana di vetro. Fa molto freddo qui da te rispetto al luogo da cui provengo io!
Era venuto sottoforma di seme. Non poteva conoscere altri mondi, quindi , umiliato di essersi fatto scoprire a dire una bugia, aveva tossito due o tre volte.
Il piccolo principe nonostante la buona volontà del suo amore, cominciò a dubitare di lui.
Poi mi confidò:
– Non avrei dovuto dare troppa importanza a certe cose. I fiori basta respirarli e guardarli. Il mio mi profumava e mi illuminava.
Non ho saputo capire niente! Avrei dovuto giudicarlo dagli atti e non dalle parole.
Non avrei dovuto venirmene via!
Ma ero troppo giovane per saperlo amare.
Il Piccolo Principe: capitolo 09 [ IC don Milani Latina]
L’ultimo saluto
Il giorno della partenza mise in ordine il pianeta, spazzò il camino dei vulcani in attività che erano molto comodi per scaldare la colazione e spazzò anche il camino del vulcano spento.
Il piccolo principe strappò con tristezza l’ultimo germoglio dei baobab. Credeva di non tornare più.
Ma tutti quei lavori consueti sembravano quel mattino particolarmente dolci.
Poi quasi piangendo innaffiò per l’ultima volta il suo fiore e si preparò per metterlo al riparo sotto la campana di vetro.
– Addio – disse al fiore.
Ma il fiore non rispose.
Il fiore tossì, ma non era raffreddato.
Poi disse:
– Sono stato uno sciocco, scusami e cerca di essere felice.
Il piccolo principe si sorprese dalla mancanza di rimproveri.
Il fiore aggiunse:
– Ma sì, ti voglio bene, e tu non l’hai saputo per colpa mia. Ma non ha importanza, sei stato sciocco come me. La campana di vetro non la voglio più.
– Ma il vento?
– Non sono raffreddato, sono un fiore e posso sopportare il freddo. Hai deciso di partire e allora vattene.
Essendo un fiore orgoglioso, non voleva farsi vedere piangere.
Il Piccolo Principe: 7,8,9 … giochiamo insieme [ IC don Milani Latina]
Il Piccolo Principe: capitolo 10 [ IC don Milani Latina]
Un re senza sudditi
Il piccolo principe si trovava in una regione di asteroidi e decise di visitarli per istruirsi e trovare un’ occupazione.
Il primo asteroide era abitato da un re vestito di porpora e d’ermellino. Il re appena vide il piccolo principe gli disse:
– Ah! Ecco finalmente un suddito!
– Come puoi riconoscermi se non mi hai mai visto?
Il piccolo principe non sapeva che per i re tutti gli uomini sono dei sudditi.
Cercò un posto dove sedersi, ma tutto il pianeta era occupato dal mantello del re. Dalla stanchezza insinuò uno sbadiglione, il re se ne accorse e gli disse:
-Ti proibisco di sbadigliare dinanzi a me.
-Non posso farne a meno.
-Allora sbadiglia!
Il re ci teneva che la sua autorità fosse rispettata, infatti non tollerava che non ci fosse disciplina sul suo pianeta.
Tuttavia dava solo ordini ragionevoli.
Il piccolo principe domandò:
-Sire, su cosa regnate?
-Su tutto il mio pianeta, sugli altri pianeti e sulle stelle. Sono un monarca universale.
-Allora fatemi un piacere: ordinate al sole di tramontare.
–Aspetterò che le condizioni siano favorevoli. Ricordi? Io do solo ordini ragionevoli.
-Mi annoio qui, me ne vado.
-Non partire, ti nomino mio ministro.
-E di che cosa?
-Della giustizia.
-Ma non c’ è nessuno da giudicare qui!
-Giudicherai te stesso, è la cosa più difficile. È più difficile giudicare se stessi che gli altri. Se ci riuscirai è segno che sei veramente saggio.
-Non è necessario vivere qui, posso giudicarmi ovunque.
Il piccolo principe stava per andarsene quando all’ improvviso il re si affrettò a gridagli dietro:
-Non te ne andare, ti nomino mio ambasciatore!
Durante il viaggio il piccolo principe pensò:
-Come sono strani i grandi.
Il Piccolo Principe: capitolo 12 [ IC don Milani Latina]
Problemi mai risolti
Ascolta il dodicesimo capitolo
Nel pianeta successivo viveva un ubriacone. Fu una visita breve e malinconica.
– Che cosa fai? – chiese il piccolo principe.
– Bevo.
– Perché bevi?
– Per dimenticare che ho vergogna di bere – confessò l’ubriacone abbassando la testa.
Il piccolo principe ripartì perplesso.
“I grandi sono decisamente molto, molto bizzarri” pensò durante il viaggio.
Il Piccolo Principe: 10,11,12 … giochiamo insieme [ IC don Milani Latina]
Il Piccolo Principe: capitolo 13 [ IC don Milani Latina]
Un possessore di stelle
Ascolta il tredicesimo capitolo
Il quarto pianeta era abitato da un uomo d’affari, talmente occupato che ignorò l’arrivo del piccolo principe.
– Buongiorno – disse il piccolo principe- la vostra sigaretta è spenta.
– Tre più due fa cinque. Cinque più sette: dodici. Dodici più tre: quindici. Buongiorno. Quindici più sette fa ventidue. Ventidue più sei: ventotto. Non ho tempo per riaccenderla. Ventisei più cinque: trentuno. Umm! Dunque fa cinquecento e un milione seicento ventiduemila settecento trentuno.
L’uomo d’affari alzò la testa e disse:
– Da cinquantaquattro anni che abito in questo pianeta e non sono stato disturbato che per tre volte.
– Mi scusi, milioni di che?
– Di quelle piccole cose dorate che fanno fantasticare.
– Ah! Di stelle!
– Eccoci. Di stelle!
– E che cosa te ne fai di così tante stelle?
– Le possiedo!
– E a quale scopo le possiedi?
– Mi servono per essere ricco.
– E a che cosa ti serve essere ricco?
– A comprare altre stelle.
Il piccolo principe pensò “questo qui ragiona un po’ come il mio ubriacone”
– Che te ne fai?
– Le amministro. Le conto e le riconto, sono un uomo serio io!
Il piccolo principe aveva sulle cose serie idee molto diverse da quelle dei grandi.
– Io – disse il piccolo principe – possiedo un fiore e tre vulcani a cui dedico molto tempo. Ma tu sei utile alle tue stelle?
L’uomo d’affari aprì la bocca senza dire la minima parola: non trovò niente da rispondere.
Il piccolo principe pian piano se ne andò pensando: “ I grandi sono proprio straordinari”.
Il Piccolo Principe: capitolo 15 [ IC don Milani Latina]
Finalmente un vero mestiere
Ascolta il quindicesimo capitolo
Il sesto pianeta era abitato da un vecchio signore che scriveva enormi libri.
– Ecco un esploratore! – esclamò quando vide il piccolo principe.
Il piccolo principe si sedette ansimando. Era in viaggio da tanto tempo.
Il piccolo principe gli chiese:
– Che cos’è questo grosso libro? Chi siete?
– Sono un geografo, un sapiente che sa dove si trovano i mari, i fiumi, le città, le montagne e i deserti.
– Oh! Questo finalmente è un vero mestiere! Ci sono degli oceani qui?
– Non lo posso sapere.
– E delle montagne?
– Non lo posso sapere.
– E delle città, dei fiumi o deserti?
– Neppure lo posso sapere.
– Ma siete un geografo!
– Esatto, ma non sono un esploratore. E’ a loro che spetta contare le città, i deserti, gli oceani, i fiumi, le montagne e i mari.
Il geografo non lascia mai il suo ufficio, interroga gli esploratori che arrivano e ricava informazioni dai loro ricordi e se gli sembrano interessanti fa fare un’inchiesta sulla moralità dell’esploratore, perché se l’esploratore mentisse porterebbe una catastrofe nei libri di geografia. E’ possibile che quando la moralità dell’esploratore sembra buona, si fa un’inchiesta sulla sua scoperta.
– Si va a vedere?
– No, è troppo complicato. Ma si esige che l’esploratore fornisca le prove. Per esempio, se si tratta di una grossa montagna, si esige che porti delle grosse pietre. Ma tu, tu vieni da lontano! Tu sei un esploratore! Mi devi descrivere il tuo pianeta!
– Oh! Da me, non è molto interessante, è talmente piccolo. Ho tre vulcani, due in attività e uno spento. Ho anche un fiore.
– Noi non annotiamo i fiori.
– Perché? Sono le cose più belle.
– Perché i fiori sono effimeri.
– Che cosa vuol dire “effimero”?
– Le geografie – disse il geografo – sono i libri più preziosi fra tutti i libri. E’ raro che una montagna cambi di posto e che un oceano si prosciughi. Noi descriviamo delle cose eterne.
– Che cosa vuol dire effimero? – insistette il piccolo principe.
– Vuol dire che è minacciato di scomparire presto.
– Allora il mio fiore è destinato a scomparire presto?
– Certamente.
“ Il mio fiore è effimero, non ha che quattro spine per difendersi dal mondo, e io l’ho lasciato solo! “ pensò.
Per la prima volta si senti pungere dal rammarico.
Ma si fece coraggio e disse:
– Cosa mi consigliate di visitare?
– Il pianeta Terra – rispose il geografo.
Il piccolo principe se ne andò, pensando al suo fiore.
Il Piccolo Principe: 13,14,15 … giochiamo insieme [ IC don Milani Latina]
Il Piccolo Principe: capitolo 16 [ IC don Milani Latina]
Destinazione terra
Ascolta il sedicesimo capitolo
Il settimo pianeta fu la Terra, un enorme pianeta.
Essa era piena di re, geografi, lampionai, vanitosi, uomini d’affari e ubriaconi.
Prima dell’ invenzione dell’ elettricità servivano moltissimi lampionai. Da lontano queste luci facevano uno splendido effetto, tanto da sembrare un balletto d’opera.
I movimenti erano sempre regolari. A turno si accendevano prima i lampioni della nuova Zelanda e dell’ Australia; poi quelli della Cina e della Siberia; a seguire era il turno della Russia e delle Indie; poi andavano in scena l’ Africa e l’Europa ed infine si accendevano i lampioni dell’ America del sud e dell’ America del nord.
Era uno spettacolo grandioso!
Solo al Polo Nord e al Polo Sud dove c’ era un unico lampione, i due lampionai facevano vite oziose: lavoravano solo due volte all’anno.
Il Piccolo Principe: capitolo 17 [ IC don Milani Latina]
Un buffo animale, più potente di un re
Ascolta il diciassettesimo capitolo
Forse ho detto una bugia parlandovi degli uomini che accendono i lampioni.
Non voglio dare una falsa idea della Terra perché gli uomini occupano molto poco posto su di essa anche se pensano di occupare un grande spazio.
Si vedono importanti come dei baobab.
Il piccolo principe arrivato sulla Terra incontrò un serpente e gli chiese:
-Su quale pianeta sono?
-Sulla Terra, in Africa. Ma perché sei qui in un deserto?
-Perché ho avuto delle difficoltà con il mio fiore. Dove sono gli uomini? Si è un po’ soli nel deserto.
-Si è soli anche con gli uomini – disse il serpente.
-Sei un buffo animale sottile come un dito.
-Ma sono più potente di un dito di un re – rispose il serpente.
-Non mi sembri tanto potente!
-Posso trasportarti più lontano che un bastimento! – disse il serpente mentre si arrotolava intorno alla caviglia del piccolo principe.
-Colui che tocco, lo restituisco alla terra da dove è venuto. Ma tu sei puro e vieni da una stella…Potrò aiutarti un giorno se rimpiangerai troppo il tuo pianeta.
-Sì, ho capito benissimo – disse il piccolo principe.
Il Piccolo Principe: capitolo 18 [ IC don Milani Latina]
Gli uomini non hanno radici
Ascolta il diciottesimo capitolo
Il piccolo principe attraversò il deserto e incontrò solo un fiore :
-Buongiorno dove sono gli uomini? –disse il piccolo principe.
Un giorno il fiore aveva visto passare una carovana.
-Forse ne esistono sei o sette, li ho visti tempo fa. Non si sa mai dove trovarli. Il vento li spinge qua e là. Non hanno radici – concluse il fiore.
-Addio –disse il piccolo principe.
-Addio – rispose il fiore.
Il Piccolo Principe: 16,17,18 … giochiamo insieme [ IC don Milani Latina]
Il Piccolo Principe: capitolo 19 [ IC don Milani Latina]
La voce della eco
Ascolta il diciannovesimo capitolo
Il piccolo principe fece l’ascensione di un’alta montagna.
Le uniche montagne che avesse mai visto erano i tre vulcani che gli arrivavano alle ginocchia.
“Da una montagna alta come questa, vedrò di colpo tutto il pianeta e tutti gli uomini…” pensò.
Ma non vide altro che guglie di roccia.
-Buongiorno – disse a caso
-Buongiorno…Buongiorno…Buongiorno…- rispose l’eco.
-Chi siete?
-Chi siete?…Chi siete?…Chi siete?…- disse l’eco.
-Siate amici miei, io sono solo.
-Io sono solo…Io sono solo…Io sono solo…- rispose ancora l’eco.
“Che buffo pianeta, gli uomini mancano d’immaginazione.
Ripetono ciò che loro si dice’’.
Il Piccolo Principe: capitolo 20 [ IC don Milani Latina]
Un’altra delusione
Il piccolo principe camminò a lungo.
Vide un giardino fiorito di rose e disse:
-Buongiorno!
-Buongiorno – dissero le rose.
Il piccolo principe le guardò: assomigliavano tutte al suo fiore.
-Chi siete?- domandò stupefatto il piccolo principe.
-Siamo delle rose.
-Ah!
Il piccolo principe si sentì molto infelice perché il suo fiore gli aveva detto che era il solo della sua specie in tutto l’universo.
Il piccolo principe pensò “Mi credevo ricco di un fiore unico al mondo, ma non possiedo che una qualsiasi rosa. Lei e i tre vulcani non fanno di me un principe molto importante”.
E, seduto sull’erba, iniziò a piangere.
Il Piccolo Principe: capitolo 21 [ IC don Milani Latina]
L’amicizia … un legame speciale
Ascolta il ventunesimo capitolo
In quel momento apparve la volpe.
-Buon giorno- disse la volpe
-Buon giorno- rispose il piccolo principe, ma non vide nessuno.
-Sono qui, sotto il melo.
-Chi sei?- domandò il piccolo principe.
-Sono una volpe.
-Vieni a giocare con me, sono così triste..
-Non posso giocare con te, non sono addomesticata.
-Ah scusa! Ma cosa significa “addomesticare” ??
-Non sei di queste parti, che cosa cerchi?
-Cerco gli uomini. Che cosa vuol dire “addomesticare?”
-Gli uomini hanno dei fucili e cacciano. È molto noioso!
-Tu cerchi galline?
-No, cerco degli amici. Che cosa vuol dire “addomesticare?”
-È una cosa da molto dimenticata. Vuol dire “creare dei legami”.
-Creare dei legami?
-Sì tu, fino ad ora, per me, sei un ragazzino uguale a tutti gli altri ed io non ho bisogno di te, come tu non hai bisogno di me. Così per te io sono una volpe uguale a centomila altre volpi. Ma se mi addomestichi, noi avremo bisogno l’uno dell’altro.
Io sarò per te unica al mondo e tu sarai per me unico al mondo.
-Comincio a capire- disse il piccolo principe – c’è un fiore… credo che mi abbia addomesticato!!!
-Eh sì ! Capita di tutto sulla Terra…
-Oh! Non è sulla Terra, è su un altro pianeta.
Continuò la volpe :
-La mia vita è monotona. Io do la caccia alle galline e gli uomini danno la caccia a me. Tutte le galline si assomigliano così come tutti gli uomini. Io mi annoio!! Ma se tu mi addomestichi, la mia vita sarà illuminata. Riconoscerò i tuoi passi, diversi da tutti gli altri, e capirò che sarai te. Poi guarda! Vedi, laggiù in fondo, dei campi di grano? I campi di grano non mi ricordano nulla. E questo è molto triste! Ma tu hai dei capelli color oro, allora sarà meraviglioso quando mi avrai addomesticato il grano, che è dorato, mi farà pensare a te.
La volpe tacque e guardò a lungo il piccolo principe:
-Per favore… addomesticami-disse.
-Volentieri- rispose il piccolo principe- ma non ho molto tempo. Devo scoprire degli amici e conoscere molte cose.
-Non si conoscono che le cose che si addomesticano- disse la volpe.
-Gli uomini non hanno più tempo per conoscere nulla.
Comprano dai mercanti le cose già fatte. Ma siccome non esistono mercanti di amici, gli uomini non hanno più amici.
Se tu vuoi un amico addomesticami!
-Che cosa bisogna fare?- domandò il piccolo principe.
-Bisogna essere molto pazienti- rispose la volpe. -In principio tu ti siederai un po’ lontano da me, così, nell’erba.
Io ti guarderò con la coda dell’occhio e tu non dirai nulla.
Le parole sono una fonte di malintesi. Ma ogni giorno tu potrai sederti un po’ più vicino a me..
Il piccolo principe ritornò l’indomani.
-Sarebbe stato meglio ritornare alla stessa ora- disse la volpe-
-Se tu vieni, per esempio, tutti i pomeriggi alle quattro, dalle tre io comincerò ad essere felice. Col passare dell’ora aumenterà la mia felicità: scoprirò il prezzo della felicità! Ma se tu vieni non si sa quando, io non saprò mai a che ora prepararmi il cuore…
Ci vogliono i riti.
-Che cos’è un rito?- disse il piccolo principe.
-Anche questa è una cosa da tempo dimenticata- disse la volpe- è
quello che fa un giorno diverso dagli altri giorni, un’ora diverse dalle altre ore.
Così il piccolo principe addestrò la volpe e quando l’ora della partenza fu vicina:
-Ah!- disse la volpe -… piangerò.
-La colpa è tua – disse il piccolo principe – io, non ti volevo far del male, ma tu hai voluto che ti addomesticassi.
-È vero- disse la volpe
-Ma piangerai!
-È certo!
-Ma allora che ci guadagni?
-Ci guadagno il colore del grano
Poi aggiunse:
-Va a rivedere le rose. Capirai che la tua è unica al mondo. Quando ritornerai a dirmi addio, ti regalerò un segreto.
Il piccolo principe se ne andò a rivedere le rose.
-Voi non siete per niente simili alla mia rosa, voi non siete ancora niente- disse – nessuno vi ha addomesticato e voi non avete addomesticato nessuno.
E le rose si sentivano a disagio.
-Voi siete belle, ma siete vuote – disse ancora – perché è lei che ho innaffiata, perché è lei che ho messa sotto la campana di vetro, perché su di lei ho uccisi i bruchi e perché è lei che ho ascoltato lamentarsi o vantarsi ed alcune volte tacere. Tutto perché è la mia rosa.
E ritornò dalla sua volpe.
-Addio- disse.
-Addio- disse la volpe. -Ecco il mio segreto. È molto semplice: non si vede bene che con il cuore. L’essenziale è invisibile agli occhi.
-L’essenziale è invisibile agli occhi- ripeté il piccolo principe per ricordarselo.
-È il tempo che tu hai perduto per la tua rosa che ha fatto la tua rosa così importante.
-È il tempo che ho perduto per la mia rosa…- sussurrò il piccolo principe.
-Gli uomini hanno dimenticato questa verità. Ma tu non la devi dimenticare. Tu sei responsabile della tua rosa.
-Io sono responsabile della mia rosa- ripeté il piccolo principe per ricordarselo.
Il Piccolo Principe: 19,20,21 … giochiamo insieme [ IC don Milani Latina]
Il Piccolo Principe: capitolo 22 [ IC don Milani Latina]
Quanta fretta
Ascolta il ventiduesimo capitolo
– Buongiorno- disse il piccolo principe.
– Buongiorno- disse il controllore.
– Che cosa fai qui?
– Smisto i viaggiatori e spedisco i treni che li trasportano, a volte a destra, a volte a sinistra.
Un rapido, rombando come il tuono, sfrecciò.
-Hanno tutti fretta. Che cosa cercano?
– Lo stesso macchinista lo ignora -disse il controllore.
Un secondo rapido transitò nel senso opposto.
-Ritornano di già?- chiese il piccolo principe
-Non sono gli stessi, è uno scambio.
-Non erano contenti là dove stavano?
-Non si è mai contenti dove si sta -rispose il controllore.
E rombò il tuono di un terzo rapido.
-Inseguono i primi viaggiatori?
-Non inseguono nulla. Dormono là dentro, o sbadigliano tutt’al più. Solamente i bambini schiacciano il naso contro i vetri.
-Solo i bambini sanno quello che cercano. Perdono tempo per una bambola di pezza e lei diventa così importante che, se gli viene tolta, piangono.
-Beati loro!- disse il controllore.
Il Piccolo Principe: capitolo 23 [ IC don Milani Latina]
Un mercante di pillole
Ascolta il ventitreesimo capitolo
– Buongiorno – disse il piccolo principe.
– Buongiorno – disse il mercante.
Era un mercante di pillole perfezionate che calmavano la sete; se se ne prendeva una alla settimana non si sentiva più il bisogno di bere.
– Perché vendi queste pillole?
– E’ un grosso risparmio di tempo. Gli esperti hanno calcolato che si risparmiano cinquantatré minuti alla settimana.
– E cosa se ne fa di cinquantatré minuti?
– Se ne fa quello che ognuno vuole.
– Io se avessi cinquantatré minuti da spendere, camminerei lentamente verso una fontana.
Il Piccolo Principe: capitolo 24 [ IC don Milani Latina]
Alla ricerca di un po’ d’acqua
Ascolta il ventiquattresimo capitolo
Eravamo all’ottavo giorno dal momento in cui si ruppe il motore e avevo ascoltato la storia del mercante bevendo l’ultimo sorso della mia acqua.
-Ah!- dissi al piccolo principe- i tuoi ricordi sono molto interessanti, ma non ho ancora riparato il motore del mio aeroplano e non ho più da bere.
Sarei lieto di incamminarmi in tua compagnia verso una fontana.
Il piccolo principe disse:
-Fa bene aver avuto un amico, anche se poi si muore .
Io sono molto contento di aver avuto un amico volpe.
Poi aggiunse:
-Io ho sete cerchiamo un pozzo…
Ebbi un gesto di stanchezza: è assurdo cercare un pozzo nell’immensità del deserto. Tuttavia ci incamminammo.
Dopo aver camminato per ore in silenzio scese la notte e le stelle iniziarono a splendere nel cielo.
-Ciò che abbellisce il deserto- disse il piccolo principe- è che nasconde un pozzo in qualche luogo.
-Sì- dissi al piccolo principe- che si tratti delle stelle o del deserto, quello che fa la loro bellezza è invisibile.
Iniziava ad addormentarsi, lo presi tra le braccia e mi incamminai. Mi sembrava di portare un fragile tesoro.
Guardavo, alla luce della luna, quella fronte pallida, quegli occhi chiusi, quelle ciocche di capelli che tremavano al vento, mi dicevo:
“Questo che io vedo non è che la scorza. Il più importante è invisibile”.
Siccome le sue labbra semiaperte abbozzavano un mezzo sorriso pensai ancora:
“Ecco ciò che mi commuove di più in questo piccolo principe addormentato: è la sua fedeltà a un fiore”.
E così, camminando, scoprii all’alba il pozzo
Il Piccolo Principe: capitolo 25 [ IC don Milani Latina]
Una promessa da mantenere
Ascolta il venticinquesimo capitolo
– Gli uomini – disse il piccolo principe – si imbucano nei rapidi, ma non sanno più che cosa cercano.
Il pozzo che avevamo raggiunto non assomigliava ai pozzi sahariani; questo assomigliava a un pozzo di villaggio , anche se nei dintorni non c’era alcun villaggio.
– È strano- disse il piccolo principe– c’è tutto: la carrucola, il secchio e la corda.
Mise in funzione la carrucola che gemette come geme una vecchia banderuola mossa dal vento.
-Senti – disse il piccolo principe – noi svegliamo questo pozzo e lui canta. Dammi da bere.
Sollevai il secchio fino alle sue labbra e bevve con gli occhi chiusi.
-Da te , gli uomini- disse il piccolo principe –coltivano cinquemila rose nello stesso giardino…e non trovano quello che cercano…E tuttavia quello che cercano potrebbe essere trovato in una sola rosa.
-Certo – risposi.
E il piccolo principe soggiunse:
-Ma gli occhi sono ciechi. Bisogna cercare con il cuore .
Poi dopo essersi seduto vicino a me disse:
-Devi mantenere la tua promessa.
-Quale promessa?
-Sai…una museruola per la mia pecora …sono responsabile di quel fiore!
Tirai fuori dalla tasca i mie schizzi e il piccolo principe quando li vide mi disse ridendo:
-I tuoi baobab assomigliano un po’ a dei cavoli; la tua volpe… le orecchie … assomigliano un po’ a delle corna… e sono troppo lunghe!
-Sei ingiusto, ometto, non sapevo disegnare altro che boa dal di dentro e dal di fuori.
-Oh, andrà bene, i bambini capiscono.
E così disegnai una museruola e, consegnandogliela con il cuore stretto, dissi:
-Hai dei progetti che ignoro…
-Domani sarà l’anniversario della mia caduta sulla Terra avvenuta proprio qui.
-Allora il mattino in cui ti ho conosciuto stavi ritornando verso il punto della tua caduta?
Il piccolo principe non rispondeva mai alle domande, ma arrossì e quando si arrossisce vuol dire “sì”.
Poi disse:
-Ora devi andare ad aggiustare il tuo motore.
Ritorna domani sera, ti aspetto qui.
Ero triste, pensavo alle parole della volpe: si rischia di piangere un poco se ci si è lasciati addomesticare.
Il Piccolo Principe: capitolo 26 [ IC don Milani Latina]
Il ritorno
Ascolta il ventiseiesimo capitolo
C’era a fianco al pozzo un muro in rovina.
Quando tornai dal mio lavoro vidi da lontano il piccolo principe seduto sopra al pozzo a gambe penzoloni.
Lo sentii parlare.
-Non te ne ricordi? – diceva – non è proprio qui!
Un’altra voce gli rispondeva dicendo:
-Sì! E’ questo il giorno ma non il luogo…
Continuai a camminare verso il muro. Non vedevo e sentivo ancora l’altra persona.
Il piccolo principe replicò:
– Sicuro. Verrai dove cominciano le mie tracce nella sabbia. Ci sarò questa notte.
Il piccolo principe disse ancora dopo un silenzio:
– Hai del buon veleno? Sei sicuro di non farmi soffrire troppo?
Mi arrestai, avevo il cuore stretto, ma non capivo.
– Ora vattene voglio riscendere! – disse.
Mi avvicinai e vidi uno di quei serpenti gialli che uccidono in trenta secondi. Spaventato, cercai di tirare fuori il revolver, ma al primo rumore il serpente scivolò e si nascose tra le pietre del pozzo. Arrivai al muro e subito abbracciai il mio ometto pallido come la neve:
-Che cos’è questa storia! Adesso parli coi serpenti!
Mi guardò e mi strinse le braccia al collo, mentre il suo cuore batteva forte. Poi mi disse:
– Sono contento che tu abbia trovato quello che mancava al tuo motore. Puoi ritornare a casa tua.
-Come lo sai?
Non rispose ma soggiunse:
-Anch’io, oggi, ritorno a casa …
Poi aggiunse:
-E’ molto più lontano … è molto più difficile …
Aveva lo sguardo molto serio:
-Ho la pecora, la cassetta e la museruola. Sarà un anno questa notte. La mia stella sarà sopra il luogo dove sono caduto l’ anno scorso.
-Ometto, non è vero che è un brutto sogno quella storia del serpente, dell’ appuntamento e della stella?
Mi disse:
-Quello che è importante, non lo si vede …
-Certo- risposi.
-E’ come per il fiore. Se tu vuoi bene a un fiore che sta in una stella, è dolce, la notte, guardare il cielo. Guarderai le stelle, la notte. La mia stella sarà per te una delle stelle. Tutte saranno tue amiche- disse ridendo.
-Che cosa vuoi dire?
-Quando tu guarderai il cielo, visto che io abiterò in una di esse, visto che io riderò in una di esse, allora sarà per te come se tutte le stelle ridessero. Tu avrai, tu solo, delle stelle che sanno ridere. Sarai sempre il mio amico. Sarà come se ti avessi dato, invece delle stelle, mucchi di sonagli che sanno ridere.
E rise ancora. Poi ridivenne serio.
-Questa notte….sai, non venire.
– Non ti lascerò.
-Sembrerà che io mi senta male …. sembrerà un po’ che io muoia. E’ così. Non venire a vedere.
Poi mi prese per mano e disse:
-Ti dispiacerà. Sembrerò morto e non sarà vero. Capisci? E’ troppo lontano. Non posso portare con me il mio corpo. E’ troppo pesante.
Io stavo in silenzio. Poi aggiunse:
-Sarà come una vecchia scorza abbandonata. Non sono tristi le vecchie scorze.
Poi tacque perché piangeva.
-E’ là. Lasciami fare un passo da solo.
Si sedette perché aveva paura. E disse ancora:
-Sai… il mio fiore …ne sono responsabile! E’ talmente debole e ingenuo. Ha solo quattro spine per proteggersi dal mondo.
Poi si alzò. Ci fu solo un guizzo giallo vicino alla sua caviglia. Rimase immobile per un istante. Non gridò.
Cadde dolcemente sulla sabbia senza fare alcun rumore.
Il Piccolo Principe: capitolo 27 [ IC don Milani Latina]
Un grande dubbio
Ascolta il ventisettesimocapitolo
Sono passati sei anni. Non ho ancora mai raccontato questa storia. Quando gli amici mi hanno rivisto erano contenti perché ero vivo. Ero triste, ma dicevo:
“È la stanchezza”.
Un po’ mi sono consolato. So che si trova sul suo pianeta ,perché il mattino dopo non ho ritrovato il suo corpo. Ma ecco che accade una cosa straordinaria. Alla museruola disegnata al piccolo principe ho dimenticato di aggiungere la correggia di cuoio. Mi domando:
“Che cosa sarà successo nel suo pianeta? La pecora avrà mangiato il fiore … Certamente no! Il piccolo principe ogni notte mette la campana di vetro sopra il fiore e sorveglia bene la sua pecora. Allora mi sento felice e le stelle ridono.”
Altre volte penso:
“Se si distrae? Se dimentica una sera la campana di vetro o la pecora esce senza far rumore? E allora i sonagli si trasformano tutti in lacrime.
È un mistero! Voi che volete bene al piccolo principe quanto me, tutto cambia nell’universo se una pecora ha mangiato un fiore. Guardate il cielo … Ma i grandi non capiranno mai che questo abbia tanta importanza.”
Il Piccolo Principe: commento finale [ IC don Milani Latina]
Questo è per me il più triste paesaggio del mondo. È qui che il piccolo principe è apparso sulla Terra e poi è sparito. Se vi capita un giorno di fare un viaggio in Africa , nel deserto, vi supplico, non vi affrettate, rimanete un po’ sotto le stelle! Se un bambino con i capelli d’oro vi viene incontro sorridendo, se non risponde quando lo interrogate, voi saprete sicuramente chi è. Siate gentili , non lasciatemi così triste: scrivetemi subito che è ritornato . . .
http://www.kizoa.it/slideshow/d4353386k6644478o1/foto-ricordo-2013
Il Piccolo Principe: prima di salutarci… giochiamo ancora insieme [ IC don Milani Latina]
Il Piccolo Principe e .. le soluzioni
Il Piccolo Principe: credits
Progetto a cura di Raffaella Bilotta realizzato dalle classi 5^A e 5^B dell’Istituto Comprensivo “Don Milani” di Latina – Anno scolastico 2012/2013.
Docenti ideatori e realizzatori del progetto presso la scuola primaria di Latina:
Tommasina Casale, Alessandra Ferigutti, Loredana Veronese.
Docente coordinatore: Linda Giannini
Assistente: Mauro Toschi.
Docenti di classe:
Mirella Bove, Tommasina Casale, Alessandra Ferigutti, Adele Spirito, Loredana Veronese
Alunni della Classe V A
Angelino Alessio
Carbone Andrea
Cerci Lavinia
Chianta Lorenzo
Chittano Thomas
Colangeli Lorenzo
Contestabile Gaia
D’Alessandro Angelo Pio
Di Antonio Serena
Iaione Pietro
Ionescu Stefano
Loreti Umberto
Marini Edoardo
Pacini Antonio
Paone Federico
Petitti Daniele
Tolfa Alessandro
Tomei Samuel
Vitiello Flavio
Alunni della Classe V B
Colarossi Eleonora
Damiano Giovanna
D’ Arienzo Eleonora
Dell’ Aversana Luigi
Falso Giorgia
Fasolilli Gabriele
Femiano Cristian
Incollingo Angelica
Ji Silvia
Moumni Abdennour
Orsini Matteo
Perfetti Rebecca
Pezzuolo Nicolas Raul
Polese Davide
Ponziani Matteo
Ponzio Leonardo
Porcelli Carlofrancesco
Schievano Francesco
Spagnoli Stefano
Zorzetto Lorenzo
Saluti da Chiara dal “Gaslini” di Genova
Ciao Linda e ciao a tutti,
sono Chiara vi volevo dire che l’intervento è andato bene anche se sento ancora un po’ di dolore e non posso alzarmi dal letto.
Ringrazio tutti per essermi stati vicino con il pensiero.
Un mando un saluto particolare a Iqra e aspetto sue notizie.
Forza Iqra guarisci presto!!!
Baci da
CHIARA