Mobilitazione docenti di Latina

Gentili genitori,

nell’ottica di una comunicazione e di un dialogo veri ed efficaci tra scuola e famiglia, nei quali fermamente crediamo, con questa lettera aperta intendiamo informarVi che il Collegio dei Docenti di questo Istituto comprensivo, in data 24 Ottobre 2012, ha aderito alla mobilitazione che sta interessando molte scuole in tutto il nostro paese. Lo ha fatto presentando una mozione contro: ddl 953/ex Aprea, che permetterebbe l’ingresso dei privati all’interno degli organi collegiali della scuola. Questo, in ragione del loro finanziamento esterno, influenzerebbe il Piano dell’Offerta Formativa; la mancata assegnazione degli scatti d’anzianità a tutto il personale della scuola; il mancato rinnovo del CCNL 2006/2009; il Decreto di Stabilità che vedrebbe l’aumento dell’orario di lavoro settimanale frontale dei docenti da 18 a 24 ore, senza alcun aumento di stipendio. Tale incremento orario comporterebbe l’insegnamento in un maggiore numero di classi con conseguente indebolimento dell’aspetto relazionale della didattica che risulterebbe spersonalizzata e sempre più distante dai bisogni dello studente. Si svaluterebbe, inoltre, il lavoro dell’insegnante che assumerebbe il ruolo di un semplice ripetitore di nozioni e trasmettitore di un sapere meccanizzato. Verrà meno il profilo intellettuale del docente perché il tempo che impiegava nella preparazione delle lezioni e della propria formazione professionale, sarà occupato dal carico di lavoro supplementare. Di conseguenza non sarà più possibile garantire agli alunni un’istruzione di qualità tesa a valorizzare le potenzialità di ognuno. L’effetto di questo provvedimento sarà devastante anche in termini sociali: se l’orario degli insegnanti di ruolo aumenterà di un terzo, inevitabilmente tutti i supplenti non potranno più accedere ad alcun contratto di lavoro nella scuola. Questo decreto costituirebbe, a nostro avviso, una grave lesione della dignità e dei diritti di tutti i lavoratori, non soltanto degli insegnanti, ed un pericoloso precedente antidemocratico e autoritario rispetto alla relazione tra Stato e cittadino. Con la presente si comunica inoltre che, durante l’intero periodo di mobilitazione, saranno sospese tutte le attività non obbligatorie per la funzione docente (progetti, corsi di recupero e potenziamento, gite, coordinamento dei consigli di classe, funzioni strumentali, etc.). I docenti, pertanto, si limiteranno al mero svolgimento dell’attività di insegnamento nella propria disciplina. Le iniziative intraprese sono finalizzate a sensibilizzare la pubblica opinione rispetto alle varie problematiche del mondo della scuola, sulla quale si stanno riversando messaggi che danno un’immagine distorta e falsa del lavoro che vi si svolge. Non sempre, infatti, tutto ciò che si fa al di fuori delle 18 ore in classe (preparazione e correzione elaborati, preparazione delle lezioni, rapporti con le famiglie e ricevimenti antimeridiani e pomeridiani, uscite didattiche che non sono assolutamente retribuite, colloqui con gli alunni, partecipazione ai consigli di classe ed ai collegi docenti, scrutini, esami, formazione delle nuove classi, programmazione delle attività curricolari ed extra-curricolari, verbalizzazione delle riunioni, somministrazione e correzione prove Invalsi etc.) è visibile agli occhi esterni e viene tenuto nella giusta considerazione. Lo si dà per scontato ma non sarebbe dovuto! Eppure, anche se non retribuito, questo lavoro aggiuntivo è regolarmente svolto e ci fa “vivere” la nostra professione in un modo che riteniamo utile alla formazione dei nostri e vostri ragazzi.

Il Collegio dei docenti

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