Alla ricerca di un po’ d’acqua
Ascolta il ventiquattresimo capitolo
Eravamo all’ottavo giorno dal momento in cui si ruppe il motore e avevo ascoltato la storia del mercante bevendo l’ultimo sorso della mia acqua.
-Ah!- dissi al piccolo principe- i tuoi ricordi sono molto interessanti, ma non ho ancora riparato il motore del mio aeroplano e non ho più da bere.
Sarei lieto di incamminarmi in tua compagnia verso una fontana.
Il piccolo principe disse:
-Fa bene aver avuto un amico, anche se poi si muore .
Io sono molto contento di aver avuto un amico volpe.
Poi aggiunse:
-Io ho sete cerchiamo un pozzo…
Ebbi un gesto di stanchezza: è assurdo cercare un pozzo nell’immensità del deserto. Tuttavia ci incamminammo.
Dopo aver camminato per ore in silenzio scese la notte e le stelle iniziarono a splendere nel cielo.
-Ciò che abbellisce il deserto- disse il piccolo principe- è che nasconde un pozzo in qualche luogo.
-Sì- dissi al piccolo principe- che si tratti delle stelle o del deserto, quello che fa la loro bellezza è invisibile.
Iniziava ad addormentarsi, lo presi tra le braccia e mi incamminai. Mi sembrava di portare un fragile tesoro.
Guardavo, alla luce della luna, quella fronte pallida, quegli occhi chiusi, quelle ciocche di capelli che tremavano al vento, mi dicevo:
“Questo che io vedo non è che la scorza. Il più importante è invisibile”.
Siccome le sue labbra semiaperte abbozzavano un mezzo sorriso pensai ancora:
“Ecco ciò che mi commuove di più in questo piccolo principe addormentato: è la sua fedeltà a un fiore”.
E così, camminando, scoprii all’alba il pozzo