Questa mattina ho proposto a bambine/i dai 3 ai 6 anni (con visione mediata da tablet o da computer) il video introduttivo di 5 minuti Il linguaggio delle cose, prima nel grande gruppo e poi a piccoli gruppi.
Al termine ho chiesto loro che cosa ricordavano di quanto avevano visto:
- Marco: c’erano gli animali
- Silvia: io ho visto il mondo
- Lidia e Silvia Valeria: … il telefono, il televisore
- Diego M.: … la lavagna
- Diego G: … e le scritte con il gessetto bianco
- Maryanne: Un signore parlava della lingua
- Laura: … e delle cose
- Marco P: e della fattoria
- Lidia: no, la fattoria non c’era
- …
Dopo poco e’ venuto a trovarci Don Fabrizio (che sta frequentando anche lui il corso Coding in your Classroom, Now!) insieme al Signor Ivo, che si occuperà di curare l’orto della scuola.
E’ nata dunque l’idea di ragionare insieme sul linguaggio delle persone e delle cose. Alcuni bambini hanno fatto notare come in casa si parli non solo l’italiano, ma anche –a seconda delle proprie origini- l’albanese, il francese, il rumeno… Martina ha aggiunto che c’è una lingua che tutti possono capire, quella dei gesti. Prendendo spunto da questo abbiamo giocato a mimare alcune semplici azioni.
Tornando all’orto, abbiamo pensato tutti insieme a chi potrebbe aiutare il signor Ivo nel suo lavoro. La maggior parte ha detto che avrebbe bisogno, oltre che degli attrezzi, anche di un robot in grado di usare la pala. A questo punto abbiamo provato a contare le azioni che il robot in questione dovrebbe compiere. Queste sono state prima mimate e poi disegnate sulla lavagna di ardesia e sui fogli di carta.
Non sono state proposte gare ne’ sfide in quanto preferisco che bambine/i collaborino tra loro invece di stimolare in loro la competizione.
Piu’ o meno bambine/i si è trovati d’accordo su queste azioni:
IL ROBOT:
- prende la pala
- si abbassa
- smuove il terreno con la pala
- si alza
- si sposta
e poi ripete tutto dal punto 2 al punto 5, sino ad intervenire su tutto il terreno che è stato assegnato all’orto
Diego M. ha ricordato che suo padre, insieme ad altri genitori, ha regalato all’orto un timer programmato per dare l’acqua alle piantine e pian piano ognuno condiviso riflessioni su cosa voglia dire programmare e progettare. Abbiamo poi rilevato le differenze tra microscopio (che usiamo per osservare le cosine piccole), cannocchiale e binocolo (per vedere le cose lontane con un occhio o con due occhi)…
Ecco alcuni disegni
LA FARFALLA ROBOT TUTTA COLORATA CON UNA BIMBA CHE AIUTA IL SIGNOR IVO
IL ROBOT CHE SEMINA L’ORTO
LE AZIONI CHE COMPIE IL ROBOT QUANDO PREPARA IL TERRENO
E QUESTO E’ IL MIO ROBOT PER IL SIGNOR IVO
DON FABRIZIO HA DETTO CHE SI PREPARA IL TERRENO COSI’ COME SI PREPARA IL LETTO
E IL SIGNOR IVO HA DETTO CHE IL TERRENO DEVE RIPOSARE UN MESE
Trenta giorni ha novembre, con april giugno e settembre,
di ventotto ce ne è uno, tutti gli altri ne han trentuno
Poi, sfogliando il calendario abbiamo notato
che quest’anno il mese di febbraio ha 29 giorni
LE AZIONI DEL ROBOT
NOI SIAMO NELLA CLASSE ARCOBALENO E DELL’AMORE
E QUESTA E’ SAMANTHA CHE PORTA A SCUOLA
I SEMINI PER L’ORTO
IL ROBOT CHE ILLUMINA L’ORTO
IO, IL ROBOT ED IL SIGNOR IVO
IL ROBOT GIARDINIERE
IL ROBOT CHE AIUTA IL SIGNOR IVO
E’ FELICE ED HA UN SORRISO
SUL SUO VISO
HO DISEGNATO DUE ROBOT CHE AIUTANO
IL SIGNOR IVO. UNO HA IL RASTRELLO
IL MIO ROBOT HA ANCHE L’OROLOGIO
IL MIO ROBOT SI CHIAMA ROBOT
IL BRACCIO DEL ROBOT E’ LUNGO
COSI’ RAGGIUNGE LE COSE LONTANE
HO DISEGNATO DASH, DOT ED UN ALTRO ROBOT
E SONO TUTTI NEL NOSTRO ORTO
IL MIO ROBOT SEMINA E HA UN TUBO
CHE PORTA L’ACQUA ALL’ORTO
IL MIO E’ UN ROBOT BAMBINA
CHE PORTA AMORE
Ovviamente l’’esperienza proseguirà anche nei prossimi giorni.