Filastrocca di Mario Lodi
La mano
La mia mano ha cinque dita,
e racconta la sua vita.
Dice il pollice,
dito ciccione:
Io sono il padrone.
Senza di me
non infila l’ago
nemmeno il re.
E dai piccini sono succhiato
come un gelato.
Subito l’indice
si alza e dice:
Io insegno la strada
al turista e al ciclista,
e suono il campanello alla casa del dottore
al portone del castello.
Il medio allora dice:
Io tengo il ditale
alla sartina
che fa vestina
Zitti, l’anulare
sta per parlare:
Io ho poca voglia di lavorare,
ma sono il più bello
perchè ho l’anello.
Così ornato
sono da tutti
molto ammirato.
Alla fine parla il più piccino,
che si chiama mignolino:
Nessuno è più piccolo di me.
Ma se suono il violino
scivolo sulla corda
come un ballerino.
Però… voglio dire la verità:
la sinfonia da solo
suonar non potrei,
senza i fratelli miei.