Titolo: mostra Frictions, bipersonale degli artisti Tom Bull e Clarissa Falco
Data/e: 18 dicembre 2022
Breve descrizione: Il 18 dicembre 2022, negli spazi del MUG – Museo Giannini, Latina Via Oberdan 13/A, alle ore 17.30, la Galleria Monti8 in collaborazione con la curatrice Ilaria Monti presenta la mostra Frictions, bipersonale degli artisti Tom Bull e Clarissa Falco

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Descrizione estesa:
In occasione del 90° anniversario dell’inaugurazione della Città di Latina, domenica 18 dicembre 2022 alle ore 17.30, la Galleria Monti8 in collaborazione con la curatrice Ilaria Monti presenta la mostra Frictions, bipersonale degli artisti Tom Bull e Clarissa Falco negli spazi del MUG – Museo Giannini. La mostra sarà visitabile fino al 3 gennaio 2023 negli orari e nei giorni di apertura del Museo.All’ingresso e nelle sale del Museo, le sculture e le installazioni dei due artisti esposte per la prima volta a Latina, creano un dialogo sui simboli e i miti della modernità attraverso un’estetica ibrida e perturbante. Le installazioni disposte nello spazio espositivo sembrano confondersi con gli oggetti della curiosa collezione del MUG, che raccoglie testimonianze sul progresso tecnologico, agricolo e industriale dalla seconda metà dell’Ottocento ai nostri giorni.
Dialogando con la storia della meccanica raccontata nel museo, dai primi motori a vapore fino all’allestimento di un’officina elettrauto degli anni ’60, Clarissa Falco porta alle estreme conseguenze il mito della macchina e la sua iconografia, in particolare con l’opera Dream of a synthetic body, concepita come una specie di macchinario al femminile, ipotesi per una nuova specie in grado di rovesciare gli schemi di oggettivazione e percezione del corpo della donna. L’ibridazione tra la componente anatomica, meccanica e botanica dà vita ad un esemplare umanoide, cyborg di un futuro distopico in cui alla sessualizzazione del corpo e alle politiche di genere si sostituisce un immaginario semi-organico e tecnologico. L’artista inglese Tom Bull, invece, esplora il versante più magico, rituale e rurale della modernità. Guardando a narrative tipiche del sottogenere folk horror, sviluppa una ricerca che recupera immagini e simboli tipici dell’abitare arcaico, anche attraverso il riferimento al fabbricare e all’architettura. Per la mostra al MUG, l’artista ha realizzato un’opera a partire da una casetta da giardino per bambini, su cui interviene con materiali che appartengono ad ambienti diversi: il bitume e il catrame, dall’aspetto melmoso e nerissimo, utilizzati nell’edilizia e nella pavimentazione stradale, entrano in contrasto con la natura vegetale della paglia che invece rimanda a tipologie costruttive rudimentali ma ancora diffuse in Inghilterra, come in diversi paesi europei e in Africa. Mentre le installazioni inserite nel percorso museale creano un gioco di contaminazioni e corrispondenze tra un passato non troppo lontano e un presente ipertecnologico, le sculture saranno visibili 24 ore su 24 dalla strada attraverso la grande porta vetrata del Museo, come un piccolo incipit e un invito a scoprire le opere e gli oggetti in mostra.INFO
Frictions, Clarissa Falco e Tom Bull
A cura della Galleria d’arte contemporanea Monti8 e Ilaria Monti
18.12.2022 – 03.01.2023
Visitabile su appuntamento Opening: 18.12.2022 ore 17.30MUG – Museo Giannini
Via G. Oberdan, 13, 04100 Latina LT
CONTATTI
info@monti8.com
info@museogiannini.it
ilariamonti.arte@gmail.comARTISTI
Clarissa Falco (Genova, 1995) vive e lavora a Milano, dove consegue il diploma di II livello in Arti Visive e Studi Curatoriali presso NABA. Artista e performer, utilizzando il corpo come mezzo principale, porta l’attenzione sulle donne identificandole sia come creatrici che come parte attiva della creazione stessa. Concependo l’erotismo come uno degli ingranaggi più potenti della macchina che genera il desiderio, crea opere in cui il corpo femminile è ibridato ad apparati meccanici per evidenziare storture e distorsioni presenti nella percezione sociale e politica della donna. Tra le mostre personali più recenti: “Mirrored in Spectral Machines”, SpazioSerra, Milano, (2022); “Soundtrack 7, The Woodwoman”, MimikArt gallery, Zalaegesterzeg (2020). Ha preso parte a diverse mostre collettive in Italia e all’Estero, tra cui: “Visioni (s)velate”, Via Farini, Milano (2022); “Address Unknown”, Edicola Radetzky, Milano (2021);” Mars Blueberries”, Galerie PADA, Lisbona (2021).
https://www.instagram.com/clarissafalco/Tom Bull (1995) vive e lavora a Londra, dove si laura presso la Goldsmisths University. La sua pratica artistica si esplica attraverso la scultura e si concentra in particolare su una dimensione folk e rurale, arcaica e moderna al tempo stesso. Il suo lavoro indaga la tensione e lo slittamento tra finzione e rappresentazione, violenza e sensibilità, verità e mitologia. Tra le mostre personali più recenti: “To Whom Do You Trust with the Spare Keys”, Airspace Gallery, Stoke-on-Trent, 2019; “Caught in the Act of Acting”, 148 Mayall Road, London, 2018. Ha preso a diverse mostre collettive, tra cui: “Sublime Rage”, French Place, London, 2022; “Model Village”, Amersham Arms, London, 2022; “HDL”, Xxijra Hii, London, 2021. Tra i riconoscimenti in ambito artistico: New Contemporaries (2022-2023); London Bronze Casting Fellowship (2023); Hari Art Prize (2022); Visions in the Nunnery (2022)
http://www.tombull.co.uk

https://www.latinatoday.it/eventi/frictions-tom-bull-clarissa-falco-latina.html

Nel fitto calendario di eventi previsti nel mese di dicembre a Latina, DOMENICA 18 DICEMBRE alle ore 17.30 inaugura la mostra FRICTIONS degli artisti Clarissa Falco e Tom Bull, negli spazi del MUG – Museo Giannini. La mostra, ideata in collaborazione con la Galleria MONTI 8, si inserisce tra le iniziative per il 90esimo anniversario dell’inaugurazione della città di Latina. Nella collezione museale sulla storia del progresso tecnico e industriale, i due artisti espongono per la prima volta nuove sculture e installazioni creando un dialogo tra due dimensioni che ancora oggi caratterizzano la storia della città: modernità e ruralità, miti e falsi miti. Vi aspetto all’opening, dove sarà presente anche l’artista Tom Bull (Londra) e vi lascio qualche piccolo dettaglio
FRICTIONS | Clarissa Falco e Tom Bull – https://www.facebook.com/george.sand.33046/posts/pfbid06JVx7gLS6VeabwniuPiaSnLD2zfPSumMfouNGt2PUe5A9NJyYBVeBum5JmWRRDjml


La mostra è concepita come l’incontro tra due artisti, due poli complementari e stridenti nelle differenze cromatiche, divergenti nelle matrici concettuali della ricerca artistica. Clarissa Falco e Tom Bull, per la prima volta insieme, instaurano una conversazione sui simboli e i miti della modernità attraverso un’estetica ibrida, perturbante e trasformativa. Le opere, collocate all’ingresso e nelle sale espositive del MUG, si inseriscono all’interno della wunderkammer museale, come insinuandosi nella collezione permanente che raccoglie testimonianze sul progresso tecnologico, agricolo e industriale dalla seconda metà dell’Ottocento ai nostri giorni. Estratti dal testo: “Quasi confondendosi con la storia della meccanica raccontata nel museo, dai primi motori a vapore fino all’allestimento di un’officina elettrauto degli anni ’60, Clarissa Falco porta alle estreme conseguenze il mito della macchina e la sua iconografia con un’opera concepita come un vero e proprio macchinario-erotico femminile, ipotesi per una nuova specie in grado di rovesciare gli schemi di oggettivazione e percezione del corpo femminile. La donna, matrice e motore, si appropria della macchina in quanto attributo e icona che più spesso definisce l’universo maschile. Dream of a synthetic body è un cyborg nato dall’ibridazione la componente anatomica, meccanica e botanica, attraverso cui l’artista riflette sull’oggettificazione del corpo femminile e sulle politiche di genere e sugli stereotipi. Il corpo è smembrato – dalla testa escono fili elettrici, si riconoscono dei glutei e un braccio insieme ai pezzi di una lavatrice, un fanale, il disco di frizione di un’auto. In questo assemblaggio surreale, la pianta, unico elemento vivente dell’opera, richiede una cura quotidiana per non appassire”—“Tom Bull esplora il versante più magico, rituale e rurale della modernità. Guardando a narrative tipiche del sottogenere folk horror, sviluppa una ricerca che recupera immagini e simboli tipici dell’abitare arcaico, anche attraverso il riferimento al fabbricare e all’architettura. L’opera Playhouse è realizzata a partire da una casetta da giardino per bambini, su cui l’artista interviene con materiali che appartengono ad ambienti diversi: il bitume e il catrame, dall’aspetto melmoso e nerissimo, utilizzati nell’edilizia e nella pavimentazione stradale, entrano in contrasto con la natura vegetale della paglia che invece rimanda a tipologie costruttive rudimentali ma ancora diffuse in Inghilterra, come in diversi paesi europei e in Africa. A partire dalla materia, l’artista articola una dialettica tra città e campagna, tra tecniche industriali e contadine. La casetta è l’immagine di sintesi di un sistema di significati complesso, simbolo di uno spazio domestico o di un ricordo d’infanzia che sembra sul punto di sciogliersi, o ancora ricorda un edificio dato alle fiamme e annerito dal fumo, che può crollare da un momento all’altro. La scultura, allora, è sintomo di un abitare ostile: una casa che non accoglie, che allontana ed esclude l’accesso o il possesso, che senza possibilità di un vicinato ha soltanto il vuoto attorno a sé”.