IL ROBOT E LA PRINCIPESSA
C’era una volta un principe robot bello, lucido, alto, robusto di nome Kaan. Egli viveva con suo padre, il re dei robot su Marte. Il giovane principe, mano a mano che passavano gli anni, si sentiva sempre più insoddisfatto e infelice. Nessuno riusciva a distrarlo: egli era perennemente triste. A poco a poco cominciò ad arrugginire e invano suo padre chiamò gli ingegneri più famosi di Marte. Nessun ingegnere e nessun rimedio erano efficaci a guarirlo. Il desiderio del giovane robot era quello di andare sulla Terra. Nelle notti in cui il pianeta si poteva ammirare, Kaan, senza per nulla riposare, aveva lo sguardo fisso alla Terra. Un giorno convinto dai suoi amici robot ad andare a bere un drink di olio di motore, in un luogo lontano dal palazzo reale, uscendo dal locale per prendere una boccata d’aria, smarrì la strada. Dopo aver attraversato in largo e in lungo la città pensò di pernottare, si sdraiò per terra e si addormentò. Fece uno strano magico sogno. Gli pareva di trovarsi in un immenso prato e tutto intorno, immersa in una luce d’argento, davanti a lui stava una fanciulla bellissima con lunghi riccioli di capelli biondi. Egli le offrì un mazzo di rose rosse e lei gli disse che era la figlia del re di un paese piccolissimo della Terra. In quel momento il sogno si spezzò e il robot si svegliò. La Terra era alta nel cielo, il principe la guardò e pensò che sarebbe stato bellissimo ritrovare la meravigliosa fanciulla. Ad un tratto gli parve di udire delle voci arrivare da lontano. Incuriosito si incamminò verso quelle voci fino a che non si trovò davanti ad una porta. Aprì quella porta e entrò in una stanza dove stavano due individui strani. Kaan raccontò loro che si era smarrito ed essi gli rivelarono di essere abitanti della Terra e che avevano soggiornato a lungo su Marte ma che ora sarebbero tornati sul loro pianeta, se avesse voluto lo avrebbero condotto con loro. Il principe acconsentì con gioia, i due terrestri lo fecero salire sulla loro navicella spaziale e dopo un fantastico volo attraverso lo spazio, si posarono su uno dei monti della Terra. I due salutarono Kaan e gli indicarono la strada che da lì conduceva alla capitale. Il paesaggio intorno era fantastico, prati verdi, cieli azzurri, monti elevati e cammina cammina il principe giunse alla capitale. In mezzo ad un enorme giardino c’era la reggia di candido marmo. Il re vecchissimo, dalla lunga barba bianca, lo accolse con un sorriso e al suo fianco stava la bellissima principessa del sogno. Come nel sogno egli le offrì un mazzo di rose rosse che aveva raccolto strada facendo ed ella li accettò sorridendo. Per poter essere con orgoglio al suo fianco, il robot bevve una pozione magica che esaudiva un unico desiderio e che gli era stata donata dai due terrestri che lo avevano aiutato. Il suo desiderio era quello di diventare un uomo. Questo desiderio fu esaudito. Qualche tempo dopo i due giovani si fidanzarono e le nozze si celebrarono nella reggia con grande ricchezza e in mezzo all’allegria generale. Poi il principe condusse la sua bellissima sposa su Marte, dove il padre, che ormai lo aveva pianto come perduto, fu felice di rivederlo. Tutti i sudditi accorsero alla reggia ad acclamare il giovane e la sua sposa.
Chiara Bergo 1°C